http://lepersoneeladignita.corriere.it/ 8 luglio 2015
L’appello di Amnesty all’ambasciatore Saudita: “Rilasciate il blogger Badawi” di Monica Ricci Sargentini
“In occasione del Ramadan un gesto di umanità per Raif Badawi” all’appello presentato da Amnesty International all’ambasciatore saudita aderiscono in Italia associazioni, giornalisti, scrittori e rappresentanti delle istituzioni.
“Nel sacro mese di Ramadan, dedicato alla preghiera e alla compassione, vogliamo rivolgere un appello al senso di umanità e alla saggezza di Sua Maestà Salman bin Abdel Aziz Al Saud, affinché Egli prenda la decisione di rilasciare Raif Badawi”.
Con questa richiesta, Amnesty International Italia e un numeroso gruppo di associazioni, giornalisti, scrittori e rappresentanti delle istituzioni si sono rivolti il 7 luglio all’Ambasciatore dell’Arabia Saudita in Italia, sollecitando un provvedimento che restituisca la libertà a Raif Badawi, il blogger condannato a 10 anni di carcere e a 1000 frustate, 50 delle quali già eseguite all’inizio dell’anno, e la cui condanna è stata confermata definitivamente dalla Corte suprema saudita il 6 giugno.
“È nostra convinzione che Raif Badawi abbia esercitato il suo diritto alla libertà di espressione, pubblicando su Internet opinioni e commenti che non abbiano causato danno alla reputazione del Regno né alla religione professata dalla popolazione. La moglie e i tre figli di Raif Badawi, attualmente in Canada, aspettano di poterlo riabbracciare.”
Questo è il testo dell’appello che si può firmare qui.
Voglio dire a voi, persone libere che avete preso a cuore il destino di Raif, che le vostre proteste stanno facendo la differenza. Per favore, non fermatevi fino a quando Raif non sarà rilasciato. (Ensar Haidar, moglie di Raif Badawi)
Il 7 maggio 2014, Raif Badawi è stato condannato a 10 anni di carcere e a 1000 frustate. Queste condanne sono state confermate dalla Corte suprema il 6 giugno 2015, segnando un giorno nero per la libertà di informazione in Arabia Saudita.
La sua colpa? Aver fondato “Free Saudi Liberals”, un forum online di dibattito su temi politici e religiosi. Aver “insultato l’Islam”, aver criticato alcuni leader religiosi.
Oltre al carcere, alla lontananza dalla sua famiglia, per Raif sono arrivateanche le frustate. Il 9 gennaio 2015, è stato pubblicamente frustato davanti alla moschea di al-Jafali a Gedda: 50 frustate, una pena disumana, una tortura. E solo per aver espresso le sue opinioni.
Come Raif, anche Suliaman al-Rashudi, Abdullah al-Hamid, Mohammed al-Qahtani, Abdulaziz al-Khodr, Mohammed al-Bajadi, Fowzan al-Harbi, Abdulrahman al-Hamid, Saleh al-Ashwan, Omar al-Sa’id, Waleed Abu al-Khair e Fadhel al-Manasif stanno scontando condanne per ciò che pensano o esprimono. Devono essere rilasciati immediatamente. Questo è l’elenco, aggiornato al 6 luglio, delle adesioni all’appello di Amnesty International Italia: Ezio Mauro, direttore La Repubblica; Marco Tarquinio, direttore Avvenire; Marcello Masi, direttore TG2; Michele Migone, direttore Radio Popolare, Daniele Manca, vicedirettore Corriere della Sera, Tommaso di Francesco, condirettore Il Manifesto, Claudio Paravati, direttore del mensile Confronti, Francesco Cancellato, direttore Linkiesta.it, Lucia Goracci, inviata RAI News 24, Francesca Paci, giornalista La Stampa, Carola Frediani, giornalista, Roberto Saviano, scrittore, Ettore Zerbino, Medici contro la Tortura, Marco Perduca, rappresentante all’Onu del Partito Radicale, Marco Pannella, presidente Nessuno Tocchi Caino, Sergio D’Elia, segretario Nessuno Tocchi Caino, Elisabetta Zamparutti, tesoriere Nessuno Tocchi Caino, Raffaele Lorusso, segretario generale Federazione nazionale stampa italiana, Giuseppe Giulietti, portavoce Articolo 21, Antonella Napoli, presidente Italians for Darfur, Lorenzo Trucco, presidente Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Martina Pignatti Morano, presidente Un ponte per…, Luisa Morgantini, presidente Assopace Palestina, Francesca Chiavacci, presidente nazionale ARCI, Attilio Ascani, direttore FOCSIV, Yuri Guaiana, portavoce Associazione Radicale Certi Diritti, Umberto D’Ottavio, deputato PD, Lia Quartapelle, deputata PD, Silvana Amati, senatrice PD, Loredana De Petris, senatrice SEL, Ileana Piazzoni, deputata SEL, Laura Puppato, senatrice PD. |