Fonti: Hispan TV AlAkhbar http://www.controinformazione.info/ 23 Giugno 2015
L’Arabia Saudita, nonostante il sostegno degli USA e di Israele, incapace di affrontare la resistenza yemenita, arruola migliaia di mercenari takfiri e li trasferisce dalla Siria allo Yemen Traduzione e sintesi di Luciano Lago
Cinquemila mercenari takfiri arrivano in Yemen per riconquistare la città di Aden, nel sud dello Yemen, presidiata dai combattenti yemeniti del movimento Ansarollah.
L’agenzia di informazione degli Emirati, Hournews, ha annunciato questo Martedì che “circa 5.000 combattenti di un paese arabo sono arrivati sulle coste di Aden, nel sud dello Yemen, con l’obiettivo di unirsi alle forze del dimesso ex presidente yemenita Abdu Rabu Mansur Hadi e combattere contro i reparti di combattenti yemeniti di Ansarollah”. La fonte sopra citata ha indicato informazioni provenienti da Foad Rashed, il denominato segretario di sicurezza dei movimenti yemeniti che operano nel sud dello Yemen, associati a Mansur Hadi, il quale ha informato che le forze straniere sono equipaggiate con armi sofisticate e pesanti e sono decise a recuperare, come primo passo ,il controllo della città di Eid al-Fitr (entro la metà di Luglio).
Secondo il giornale libanese ,‘Al-Akhbar’, già nello scorso mese di Aprile, l’Arabia Saudita aveva trasferito a bordo di una nave, circa 3.000 miliziani del gruppo terrorista ‘Al-Akhbar’, dalla zona del Gouta orientale (est di Damasco,capitale della Siria) allo Yemen, dove sono stati sbarcati nella città portuale di Al-Mukala, capitale della provincia sudorientale di Hadramaut e si sono uniti agli altri gruppi di terroristi takfiri che operano per conto dei sauditi in questa provincia. Nello stesso porto sono state sbarcate quantità di armi pesanti ed equipaggiamenti che serviranno per l’offensiva terrestre.
In precedenza, il 28 di marzo, il colonello dell’ Esercito yemenita, Abdul Sattar al-Bushali, aveva informato che il regime degli Al Saud ha mobilitato migliaia di mercenari e terroristi per farli combattere contro il Comitato Rivoluzionario di Ansarolá e per affrontare l’ Esercito dello Yemen. Secondo Al Bushali l’Arabia Saudita si è giovata della collaborazione del governo turco per infiltrare i mercenari nello Yemen. I dirigenti della Monarchia saudita si sono trovati nella necessità di reclutare alcune migliaia di mercenari, per fare fronte ai contrattacchi delle forze yemenite che hanno occupato Aden ed hanno colpito per rappresaglia alcune postazioni all’interno del territorio saudita, fra cui una importante base aerea. L’esercito saudita si è trovato in forte difficoltà anche a causa delle numerose diserzioni di molti militari sauditi che hanno abbandonato le loro postazioni nel corso degli attacchi lanciati dai combattenti yemeniti. La Monarchia saudita dispone di questi eserciti mercenari che sono gli stessi che ha utilizzato in Siria, con il supporto delgi USA, della Francia e della Gran Bretagna, per combattere contro l’esercito siriano e per rovesciare il governo del presidente Bashar al-Assad. E’ cosa ormai nota che molti di questi mercenari sono stati forniti di armi ed equipaggiamenti direttamente dagli USA ed addestrati nei campi di addestramento appositi creati dalla CIA in Giordania ed ultimamente anche in Turchia. Nella stessa giornata del Martedì , gli aerei da guerra del regime saudita sono tornati a bombardare le zone residenziali della provincia di Saada (nord est), per quanto fino al momento non ci sono informazioni di quante siano le vittime di questo ultimo attacco. Secondo informazioni dell’ONU, l’aggressione militare contro lo Yemen ha provocato fino ad oggi la morte di almeno 1.000 civili. Nel contempo alcune organizzazioni per i diritti umani affermano che gli attacchi dell’aviazione saudita hanno provocato oltre 4.000 vittime civili, fra i quali l’UNICEF ha stimato almeno 379 bambini vittime dei bombardamenti.
La stessa ONU parla di catastrofe umanitaria visto che più dell’80% degli yemeniti ha necessità urgente di assistenza umanitaria per causa dei bombardamenti sauditi che hanno distrutto una buona parte delle infrastrutture del paese dove mancano generi essenziali, acqua potabile, medicinali ed attrezzature per soccorrere i feriti. Il paese è sottoposto ad un blocco militare da parte della coalizione saudita, a cui si sono aggiunti gli USA ed Israele che forniscono assistenza logistica militare e copertura radar alle forze saudite.
D’altra parte la stretta alleanza di Riyad con gli USA e le potenze occidentali, mette al riparo i sauditi da qualsiasi critica per le stragi di civili, per l’utilizzo di bombe a grappolo, per le distruzioni di luoghi storici protetti, come il centro antico della capitale, Sanaa, dichiarato patrimonio dell’Unesco e colpito dai bombardamenti dell’aviazione saudita. A dimostrazione di questo si registra una cappa di silenzio e di indifferenza che avvolge questo conflitto, totalmente dimenticato dai media occidentali, dalle televisioni e grandi giornali. |