Fonte: Hispan TV

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12 Maggio 2015

 

Il Serpente velenoso del Medio Oriente: la Monarchia Saudita

di Mehdi Ebrahim

Traduzione di Luciano Lago

 

L’avventurismo politico dell’Arabia Saudita era relativamente clandestino fino a quando i sauditi hanno attaccato militarmente il vicino Yemen ed hanno spianato il paese con i bombardamenti nel giro di due settimane . Il mondo arabo non era mai stato testimone di una tale brutalità e le denominate organizzazioni a difesa dei diritti umani, come sempre, hanno fatto finta di non vedere quanto accadeva in quel paese.

Si rende evidente che una tale ferocia flagrante della Monarchia Saudita avrebbe potuto essere evitata se i burattini sauditi non fossero stati tanto servizievoli davanti ai loro padroni statunitensi. Guardando indietro nella Storia ed esaminando  la questione, quello che percepiamo è che quelle nazioni che accendono per  prime le fiamme della guerra, sono coscienti delle conseguenze. Tuttavia sembra che l’Arabia Saudita sia una eccezione, già che ha lanciato la sfida senza sapere , come dice il proverbio, “quello che che si da….sempre ti torna indietro”. Ovvero, senza sapere che le disastrose conseguenze di questa “karma” politica senza dubbio porteranno grossi problemi a questo feudo di potere del Medio Oriente che ha iniziato la guerra.

 

I tempi in cui un paese poteva essere tanto innocente come da essere intimidito e subire l’atteggiamento autoritario di uno spaventa passeri sono già terminati. Questo drastico errore nei loro calcoli che hanno commesso gli alti ufficiali dell’Esercito dell’Arabia Saudita è qualche cosa di più che un semplice atto di intimidazione e già si è trasformato in una guerra senza quartiere. Questo sfoggio premeditato della  potenza militare ha portato la regione ad una guerra fratricida inter araba condannata al fallimento, ed ha provocato un irreparabile male in tutta la regione ed ha causato incidenti a livello mondiale che fanno rabbrividire per le possibili conseguenze.

I sauditi si erano aggrappati all’idea infondata che le fiamme della così detta “primavera araba” si fossero estinte e spente; tuttavia non avevano neppure idea del fatto che questo tentativo di insurrezione contro la dittatura, già aveva maturato e si era trasformato da una fiamma ardente in un rogo devastatore. Uno  può sparare contro il corpo di una persona ed ucciderla  ma non può sparare alle sue idee. Una volta di più, nel 3° millennio, il carro crudele della Storia passa attraverso i corpi bruciacchiati degli innocenti ed il silenzio dei responsabili del mantenimento della pace suona assordante.

Un breve sguardo agli avvenimenti dell’ultima decade, dimostrerà fino a che punto l’Arabia Saudita è stata servizievole con i suoi alleati occidentali e fino a che punto ha ceduto davanti alle sue esigenze belligeranti. La condotta camaleontica dell’Arabia Saudita è molto criticabile quando si tratta delle sue relazioni con i paesi vicini. Sembra che i sauditi non abbiano mai dato una sguardo al loro passato nè si trattengono a meditare sulla loro storia molto tortuosa. L’aggressione dell’Arabia Saudita contro lo Yemen che ha determinato oltre 3.000 vittime civili, è una violazione flagrante di tutti i trattati regionali ed internazionali. Uno deve chiedersi quante vite innocenti ancora debbano morire perche’  le organizzazioni a difesa dei diritti umani si diano conto della gravità della situazione.

A questi livelli  la crisi dello Yemen deve essere affrontata tanto dalle istituzioni di giustizia internazionale come dalle entità umanitarie con il fine di sensibilizzare la coscienza universale e richiamare ad uno sforzo collettivo per cambiare la situazione. Una sola voce  mai sarebbe capace di produrre cambiamenti mentre che ancora stanno tacendo i media e si proibiscono le manifestazioni, le riunioni ma  nessuno potrebbe  far tacere il grido di una moltitudine.

Una serie di proteste fallaci  si stanno attuando con la finalità di coprire il desiderio vorace dei sauditi di attaccare lo Yemen, un invasione che fa sorgere una domanda: “Perchè allo Yemen?” Forse perchè questo è il paese più povero del Medio Oriente e la sua forza militare è scarsa: Così che dovremo assistere allo Yemen come ad una nuova Palestina o questo attacco è soltanto un’altro passo flagrante verso quello che già chiamano il “Nuovo Medio Oriente”?

Non c’è stata neppure una sola voce che abbia parlato  di” riconciliazione diplomatica” tra la grande varietà di voci che si sovrappongono. Eticamente la guerra non è ma stata una soluzione nell’ambito internazionale e regionale, neppure è stata l’ultima risorsa. Tuttavia quello che sembra incomprensibile è il silenzio della Lega Araba. Riassumendo tutto, chi sono coloro che si beneficiano di tali conflitti tra i mussulmani e gli stessi mussulmani?

E’ più che risaputo che il Medio Oriente è stato sempre una regione strategica dal punto di vista politico ed economico e le potenze mondiali hanno da molto tempo messo i loro occhi sulle sue risorse sotterranee. D’altra parte, giocare alla “esportazione della democrazia” già non serve più a nulla, visto che l’ipocrisia di questa impostazione è uscita alla luce per alcune affermazioni assurde circa la necessità di una presenza militare dell’Occidente nel Medio Oriente come l’unica via esistente per stabilire la sicurezza in questa regione.

Già è arrivata l’ora che tutti i mussulmani in tutto il mondo uniscano le forze in nome della giustizia, in nome della magnanimità ed in nome della sovranità. per difendere i nostri compagni di fede in Yemen che sono la rappresentazione esterna di coloro che non hanno ne’ voce ne’ voto. Sarebbe ora di ascoltare la inesorabile voce che si riflette nel fondo della coscienza di ciascuno di noi per il fatto che il  SOS per lo Yemen non è soltanto una chiamata urgente ed un grido d’aiuto.

SOS per lo Yemen, ha un doppio significato; non solo Salva le nostre anime! ma anche “Shame on Saudis”(Vergogna per i sauditi!)

 


Mehdi Ebrahim, e’ un analista politico,  commentatore  e ricercatore sulla Storia del  Medio Oriente  .

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