http://znetitaly.altervista.org/ 6 ottobre 2015
Bombardare ospedali è normale amministrazione di Phyllis Bennis Traduzione di Maria Chiara Starace
La distruzione dell’ospedale di Medici senza Frontiere (MSF) a Kunduz, con 22 morti (finora), compresi dei medici, altro personale e pazienti, ha completato una settimana che ha visto il bombardamento di un altro ospedale in Afghanistan, più il bombardamento da parte dall’Arabia Saudita appoggiata dagli Stati Uniti di un ricevimento di nozze, in Yemen organizzato in tende nel deserto, lontano da qualsiasi cosa remotamente militare. (Che cosa E’ questo fatto dei ricevimenti nuziali che gli Stati Uniti e i bombardieri alleati continuano a colpire?). Il Pentagono si è affidato sul suo linguaggio di “danno collaterale,” tentando ancora una volta di distanziarsi da qualsiasi responsabilità per questa recentissima atrocità in Afghanistan. Ma non c’è nessuna distanza. Questa è la diretta e inevitabile conseguenza di una guerra aerea intrapresa dai piloti statunitensi che pilotano aerei statunitensi che fanno cadere le bombe statunitensi su un paese impoverito e devastato dalla guerra, ancora immerso nel conflitto iniziato 14 anni fa (questa settimana è l’anniversario). Da allora gli Stati Uniti hanno speso 65 miliardi di dollari per addestrare ed equipaggiare una forza militare e di polizia responsabile degli obiettivi degli Stati Uniti e davanti al governo installato dagli Stati Uniti. Però non ha funzionato. Kunduz è una grande città nell’Afghanistan settentrionale e mentre i residenti e altre persone hanno notato mosse dei talebani per circondare la città, è stato soltanto quando è avvenuta la presa della città da parte delle forze dei talebani la settimana scorsa, che gli ufficiali afgani appoggiati dagli Stati Uniti a Kabul, hanno prestato attenzione. Il governo afgano pieno di corruzione e largamente screditato, ha allora mandato truppe del suo esercito addestrato dagli Stati Uniti per cercare di riprendere la città, anche annunciando due giorni dopo che i talebani erano stati sconfitti. Però i residenti e altri osservatori hanno riferito che i talebani rimanevano largamente in controllo della situazione, e gli Stati Uniti hanno inviato aerei da guerra per fare incursioni di bombardamenti, chiaramente per sostenere i loro soci più giovani. I testimoni che hanno visto (e sentito) e che appartengono a quella organizzazione umanitaria internazionale, hanno riferito che, malgrado aver fornito precise coordinate GPS alle autorità militari statunitensi e afgane per prevenire esattamente questo tipo di attacchi, l’ospedale “era stato ripetutamente colpito con molta precisione durante ogni attacco aereo, mentre gli edifici circostanti venivano lasciati per lo più intatti.” Il Pentagono si è rifiutato di prendersene la responsabilità, dicendo soltanto che i suoi attacchi aerei “forse hanno provocato un danno collaterale.” Il presidente Obama ha espresso le sue condoglianze alle vittime, ma si è rifiutato di chiedere scusa per l’attacco. Secondo Heman Nagarathnam, Capo del programma di MSF in Afghanistan: ”le bombe hanno colpito e poi abbiamo sentito l’aereo volteggiare intorno. C’è stata una pausa, e poi altre bombe hanno colpito. Questo è accaduto più e più volte. Quando ce l’ho fatta a uscire dall’ufficio, il principale edificio dell’ospedale era stato divorato dalle fiamme. La gente che ha potuto si è spostata rapidamente verso due bunker nell’edificio per cercare la salvezza. Invece i pazienti che non erano in grado di scappare, sono morti bruciati mentre giacevano nei loro letti.” Tra questi c’erano tre bambini e i pazienti del reparto di terapia intensiva nell’ospedale. L’attacco all’ospedale, con le sue terribili perdite civili, è il risultato inevitabile di una guerra aerea contro città popolate. Ma, più ampiamente, è un ulteriore esempio delle conseguenze di una strategia che tenta di sconfiggere il terrorismo con la guerra. In Afghanistan, come nelle guerre che aumentano in Siria e in Iraq, l’affermazione che sentiamo così spesso dagli ufficiali statunitensi è vera: “non c’è una soluzione militare.” Però le azioni del governo degli Stati Uniti – di fatto l’azione militare è quasi tutto quello che vediamo – smentiscono quella affermazione. In Siria ci può essere un poco di speranza per dei negoziati – malgrado la rigida retorica, sia Obama che Putin hanno fatto sottili ma significative concessioni nei loro discorsi all’ONU e può darsi che le attuali escalation da entrambe le parti siano il preludio a qualche tipo di negoziato. (Il presidente Obama ha ripetuto quello che Kerry ha delineato in modo più specifico, cioè che la cacciata di Assad non è una precondizione o qualcosa che deve accadere immediatamente. Il Presidente Putin, anche dichiarando l’appoggio ad Assad, ha affermato chiaramente di credere che cosa si opppone al terrorismo in Siria e quindi quello che deve essere protetto è il governo siriano e il “suo” esercito (del governo) – non il “suo” esercito (di Assad), lasciando quindi aperto un cambiamento nell’appoggio russo non soltanto ad Assad, ma anche allo stato e alle forze armate siriane, ipotizzando che Mosca possa contare su una continua protezione dei suoi vari interessi in Siria e dintorni. Però i combattimenti continuano. In Siria, sia gli Stati Uniti che la Russia stanno conducendo attacchi aerei contro l’ISIS, ma i civili soffriranno perdite significative. Malgrado le sue dichiarazioni di appoggiare soltanto forze di opposizione “moderate”, il Pentagono ha ammesso che una delle coalizioni effimere che vengono armate dagli Stati Uniti di questi combattenti ribelli “moderati”, sta realmente operando per armare il Fronte Al-Nusra che è l’affiliato di a-Qaida in Siria. Secondo il quotidiano israeliano Ha’aretz , “Purtroppo oggi abbiamo saputo tardi che l’unità delle Nuove Forze Siriane (NSF) dice ora che in effetti ha fornito un furgone e una parte delle loro munizioni a un gruppo che si sospetta appartenga al Fronte Al-Nusra,” ha detto il portavoce del Pentagono, Capitano Jeff Davis. Continua a essere un momento cupo – la situazione a Kunduz resta altamente instabile, i combattimenti continui indicano ora che i civili feriti hanno perduto il principale centro di cure mediche nelle emergenze. Moriranno altri civili afgani. In Siria, SE stanno crescendo le possibilità di negoziati, è probabile che ci sarà una maggiore escalation militare prima e anche durante questi colloqui, e questo vuol dire che certamente altri civili siriani saranno uccisi.
Phyllis Bennis dirige il Progetto Nuovo Internazionalismo all’Istituto per gli Studi Politici. Il suo libro più recente è: Understanding ISIS and the New Global War on Terror [Capire l’ISIS e la nuova guerra globale al terrore]. Tra gli altri suoi libri: Understanding the Palestinian-Israeli Conflict: A Primer, [Comprendere il conflitto israelo-palestinese: manuale introduttivo], Comprendere il conflitto israelo-palestinese: manuale introduttivo], Understanding the U.S.-Iran Crisis: A Primer [Comprendere la crisi Us-Iran: manuale introduttivo], Ending the Iraq War: A Primer [Mettere fine alla guerra in Iraq: manuale introduttivo], Ending the Us War in Afghanistan: A Primer [Mettere fine alla guerra in Afghanistan: manuale introduttivo]. Se volete ricevere regolarmente i suoi argomenti di conversazione e i suoi articoli andate su http://www.ips-dc.org/issues/ “New Internationalism. Potete trovarla su Facebook: http://www.facebook.com/PhyllisBennis
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo www.znetitaly.org Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/bombing-hospitals-all-in-a-days-work/
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