http://contropiano.org/ I comunisti portoghesi vogliono un referendum per uscire dall’Euro Da settimane i manifesti del Partito Comunista Portoghese che chiedono l’uscita del paese dall’Eurozona tappezzano i muri di Lisbona, Porto e delle altre città. Ora che la valanga di ‘No’ in Grecia e la manifesta impossibilità da parte di un governo riformista ed europeista come quello guidato da Alexis Tsipras di ottenere un accordo equo dall’Unione Europea i comunisti portoghese hanno deciso di lanciare la loro campagna elettorale in vista delle elezioni legislative di ottobre.
Il segretario generale del Partito Comunista Portoghese, Jerónimo de Sousa, ha intenzione di guidare un vasto movimento di contestazione al governo di destra di Passos Coelho reclamando un referendum popolare per reclamare la fuoriuscita di Lisbona dall’eurozona e il ritorno alla moneta nazionale, lo Scudo. Secondo il PCP l’Unione Europea impedisce lo sviluppo economico e sociale del Portogallo con la sua rigidità finanziaria, anche se non è stato necessario un secondo piano di ‘salvataggio’ come nel caso della Grecia – alla quale ora la Troika sta imponendo il Terzo – e anche se il paese sta rispettando il ritmo dei pagamenti degli interessi al Fondo Monetario Internazionale. Nell’opinione di De Sousa l’Unione Europea non è un blocco formato da paesi con eguali diritti e dignità, ma un aggregato nel quale i paesi del sud del continente si limitano ad obbedire agli ordini di Berlino e Bruxelles. |