Ma’an. Prigionieri in sciopero della fame, lo Shin Bet a Netanyahu: non negoziare Lunedì 9 giugno, i media israeliani hanno riferito che lo Shin Bet, il Servizio di sicurezza israeliano, sta incoraggiando il primo ministro Benjamin Netanyahu a non negoziare con i detenuti amministrativi palestinesi in sciopero della fame. Il giornale israeliano Haaretz ha dichiarato che anche la recente spinta di Netanyahu per un disegno di legge che consente al Servizio carcerario israeliano di nutrire a forza gli scioperanti della fame si basa su una raccomandazione da parte dello Shin Bet. Stando a fonti vicine al direttore dello Shin Bet, Yoram Cohen, quest’ultimo avrebbe dichiarato che nel 2012 negoziare con i palestinesi in sciopero della fame fu un errore e che tali negoziati non dovrebbero essere ripetuti. Secondo Haaretz, Cohen teme tuttavia che, se qualche scioperante morisse, scoppierebbero proteste di massa in Cisgiordania e verrebbero sparati i razzi da Gaza. Pertanto, Cohen sta convincendo Netanyahu ad avanzare una proposta di legge per consentire l’alimentazione forzata, in violazione delle norme internazionali. Venerdì scorso, il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha richiesto a Israele di rilasciare o accusare immediatamente i detenuti amministrativi palestinesi in sciopero della fame. Circa 125 detenuti hanno iniziato lo sciopero il 24 aprile, contro la politica di Israele di tenere i palestinesi in detenzione a tempo indeterminato senza accusa né processo. In centinaia hanno aderito allo sciopero da allora, mentre altri hanno preso parte a una giornata di sciopero per solidarietà.
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