Maannews - 02/07/2014 - Un adolescente palestinese di Gerusalemme Est occupata è stato rapito e ucciso Mercoledì mattina presto, in un sospetto atto di vendetta per l'uccisione dei tre giovani israeliani, lo ha riferito la radio dell'esercito. Gli abitanti del posto hanno identificato la vittima come il 16enne Muhammad Hussein Abu Khdeir del quartiere Shufat. Testimoni hanno detto a Ma'an che le riprese delle telecamere di sorveglianza mostrano israeliani che stanno uscendo da una Hyundai di fronte alla casa di Abu Khdeir e costringono l'adolescente all'interno dell’auto, prima di accelerare via. L'omicidio ha scatenato un'ondata di scontri a Gerusalemme Est, dove circa 200 arrabbiatissimi giovani palestinesi hanno lanciato pietre contro la polizia, che ha risposto con bombe sonore e proiettili di gomma, lo riferiscono un corrispondente di AFP e la polizia. Citando testimoni, la radio ha detto che il giovane è stato visto essere costretto in una macchina nella metà orientale della città. Un corpo è stato trovato poco dopo in un'altra parte della città, ha detto la radio, descrivendolo come "un sospetto attacco di vendetta" per il rapimento di tre adolescenti israeliani dalla Cisgiordania meridionale il 12 giugno.


ynetnews - 02/07/2014 - Residenti palestinesi hanno detto ad un fotografo di Reuters di aver visto un adolescente costretto in un veicolo al di fuori di un supermercato nella sezione Shuafat di Gerusalemme Est Mercoledì mattina. Ynet ha poi appreso che l'incidente ha avuto luogo dopo che l'adolescente ha lasciato una moschea.


Rainews - 02 luglio 2014 - Bloccato mentre andava a pregare Il giovane, non ancora identificato, è stato bloccato mentre andava a pregare all'alba in una moschea nell'area di Beit Hanina a Gerusalemme est, ed è stato costretto a salire su un'automobile di colore nero. Il suo corpo è stato trovato un'ora dopo in un'altra zona della città.


repubblica - 02 luglio 2014 - Quando si è diffusa la notizia della morte del ragazzino, 200 giovani palestinesi si sono scontrati con la polizia, lanciando pietre. Gli agenti hanno risposto con granate stordenti e proiettili di gomma. La situazione in città resta molto tesa in città: ieri dopo i funerali dei tre giovani israeliani uccisi in Cisgiordania, circa 200 israeliani si sono riversati in strada bloccando il traffico automobilistico e alcuni treni leggeri al grido "a morte gli arabi". La polizia ha riferito che 47 persone sono state arrestate.


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02 lug 2014

Gerusalemme. L’ora della vendetta, rapito e ucciso un giovane palestinese
di Michele Giorgio

Il corpo senza vita di Mohammed Abu Khdeir, è stato trovato questa mattina dalla polizia israeliana in un bosco di Gerusalemme, dopo che la famiglia aveva denunciato il suo rapimento

AGGIORNAMENTO ore 10.20 –
ARRESTATI 42 PALESTINESI NELLA NOTTE

L’esercito israeliano ha arrestato la scorsa notte 42 palestinesi, accusati di essere membri di Hamas, tra Salfit, Nablus e Ramallah. Nel villaggio di Aqraba, a sud di Nablus, alle 3 di notte un gruppo di coloni ha dato fuoco ad una fattoria palestinese e ha scritto nei muri esterni “Price Tag” in ebraico.

Gerusalemme, 2 luglio 2014, Nena News –

Il cadavere di un ragazzo palestinese, Mohammad Abu Khdeir, 16 anni, del campo profughi di Shuaffat, è stato trovato questa mattina dalla polizia israeliana in un bosco di Gerusalemme, dopo che la famiglia aveva denunciato il suo rapimento. Testimoni hanno riferito che il giovane è stato trascinato con la forza su di un’automobile mentre si recava a pregare in una moschea di Beit Hanina, a Gerusalemme est. Secondo le prime informazioni una telecamera di sorveglianza avrebbe ripreso l’accaduto.

La pista seguita è quella di una vendetta di estremisti israeliani per il sequestro e l’uccisione di Naftali Fraenkel, Gilad Shaar e Eyal Yifrach i tre ragazzi ebrei scomparsi il 12 giugno in Cisgiordania. Ieri sera centinaia di coloni israeliani e attivisti dell’estrema destra che hanno attraversato il centro di Gerusalemme lanciandosi in una caccia all’arabo durata parecchie ore. La polizia è dovuta intervenire con forza per disperdere i manifestanti.

Questa mattina a Beit Hanina e Shuaffat decine di palestinesi si sono scontrati con la polizia in seguito al diffondersi della notizia del ritrovamento del cadavere del 16enne scomparso.

In questo clima che rischia di sfociare in una escalation dalle conseguenza imprevedibili si è riunito la scorsa notte per la seconda volta il gabinetto di sicurezza presieduto dal premier Netanyahu chiamato a decidere la risposta di Israele all’assassinio dei tre ragazzi ebrei. Sembra prevalere l’orientamento dei ministri che spingono per un reazione “più contenuta” –  è questa l’espressione usata dai media israeliani – che eviti il precipitare della situazione. In questa direzione spingono anche gli Stati Uniti e diversi paesi occidentali che esprimono solidarietà a Israele ma chiedono che si faccia il possibile per evitare una nuova guerra in una regione già in fiamme.

Non è detto che Netanyahu ascolti gli inviti alla calma che giungono da più parti. Ieri il primo ministro ha promesso che colpirà con forza Hamas che i servizi segreti di Israele ritengono responsabile del rapimento dei tre adolescenti. Hamas nega ogni coinvolgimento. Il timore dei palestinesi è che la ritorsione israeliana finisca per colpire soprattutto la popolazione civile già soggetta da giorni a una punizione collettiva per l’accaduto in Cisgiordania. Nena News

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