Fonte: PFLP Dichiarazione FPLP: il confronto militare e politico con la politica di assassinio sionista Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina chiede una risposta per affrontare l'escalation sionista, una strategia politica e militare nazionale e globale, porre fine al coordinamento sulla sicurezza e ai negoziati, resistere alle pressioni del governo degli Stati Uniti e del nemico sionista. Neglio ultimi due giorni abbiamo assistito alla escalation della politica di assassinio israeliana praticata dall'esercito sionista contro i palestinesi, più recentemente l'assassinio di tre combattenti delle Brigate Al-Quds (Ismael Abu Joudah, Shaher Abu Shanab e Abdel Shafi Muammar) a sud-est di Khan Younis, Fidaa Majadleh a ovest di Tulkarem, il compagno Saji Darwish a est di Ramallah e il martirio del giudice Raed Zuaiter mentre passava dalla Giordania alla Palestina. Questa escalation negli attacchi contro i palestinesi sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza rappresenta la continuazione dell'immutabile politica del nemico sionista: violenza e omicidi come strumenti per trattare con il popolo palestinese, sfruttando le divisioni interne e la confusione nel mondo arabo al fine di raggiungere i suoi obiettivi, in particolare per spingere i funzionari palestinesi a cedere alle richieste statunitense e sioniste per continuare i negoziati sulla base delle stesse condizioni senza alcun obbligo israeliano. Inoltre è chiaro che il concetto sionista di tregua significa assolutamente porre fine alla resistenza contro le forze di occupazione e contro i coloni, mentre allo stesso tempo Israele continua a sostenere il "suo diritto assoluto" di continuare le aggressioni, gli assassini, di costruire nuovi insediamenti e portare avanti nuovi attacchi contro il popolo palestinese e la sua terra. Il Fronte ha invitato le parti impegnate nella tregua a riesaminare la loro posizione e di adottare la resistenza unitaria come alternativa all'occupazione e la sua aggressività, al fine di proseguire gli obiettivi di un percorso verso la sconfitta degli occupanti e il raggiungimento della nostra libertà, dell'autodeterminazione e del ritorno per il nostro popolo.
|
|