vai all'invito: http://nonviolenti.org/cms/news/366/238/Invito-al-Congresso-nazionale-del-Movimento-Nonviolento/
vai al Programma: http://serenoregis.org/2013/12/17/24-congresso-nazionale-del-movimento-nonviolento/ La partecipazione al congresso è libera, aperta a tutti. 31 gennaio e 1-2 febbraio 2014 Oggi, mentre una grave crisi economica, ecologica e sociale investe il pianeta, è in atto una corsa globale agli armamenti senza precedenti, ad essa si aggiunge in Italia anche una crisi politica e istituzionale della quale non si intravede alcun sbocco positivo. Eppure, l’Italia, ultima in tutti gli indicatori europei di benessere e civiltà (lavoro e istruzione tra tutti), è nuovamente tra le prime dieci potenze militari globali. Una cultura neobellicista ha rimosso il disarmo dall’agenda della politica, per cui tutto può essere tagliato tranne che cacciabombardieri e portaerei. Il complesso militare industriale internazionale orienta le scelte dei governi, difendendo se stesso da quella che il generale Fabio Mini ha definito “la minaccia della pace, indirizzando la spesa pubblica per la guerra a vantaggio delle commesse militari. Il popolo e i suoi rappresentanti sono sempre più espropriati da decisioni gia prese, spesso in sedi internazionali, come per la base Dal Molin di Vicenza o il Muos di Niscemi o l’ammodernamento delle testate nucleari presenti sul territorio italiano, in violazione del Trattato di non proliferazione. Eppure nonostante tutto ciò, continua ad essere presente in Italia un significativo movimento dal basso che si impegna per la conversione ecologica dell’economia, il disarmo e la tutela dei territori dagli scempi delle grandi opere, beni comuni e la democrazia partecipativa. Insomma, c’è ancora e, in qualche modo resiste, quella che Capitini avrebbe definito “l’Italia nonviolenta”.
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