Originale: The Indipendent
La crisi irachena: creata da Bush e Blair e foraggiata dall’Arabia Saudita E così dopo tutte le storie grottesche dei talebani e di Osama bin Laden e dei 15 su 19 attentatori suicidi dell’11 settembre, eccovi l’ultimo mostruoso contributo dell’Arabia Saudita alla storia del mondo: il califfato islamista sunnita dell’Iraq e del Levante, i conquistatori di Mosul e di Tikrit e di Raqqa in Siria e forse di Baghdad, e i massimi “umiliatori” di Bush e di Obama. Da Aleppo nella Siria del Nord e fino quasi al confine tra Iraq e Iran, i jihadisti di dell’Isis e altri gruppuscoli assortiti, pagati dai Wahabiti sauditi e dagli oligarchi del Kuwait ora dominano su migliaia di chilometri quadrati. A parte il ruolo dell’Arabia Saudita in questa catastrofe, quali altre notizie ci dovranno essere nascoste nei prossimi giorni e settimane? La storia dell’Iraq e la storia della Siria sono le stesse dal punto divista politico, militare e giornalistico: uno sciita, l’altro alauita, che lottano per l’esistenza dei loro regimi contro il potere di un esercito internazionale musulmano sunnita che sta crescendo sempre di più. Mentre gli americani appoggiano l’abietto Primo ministro Nouri al-Maliki e il suo governo sciita eletto, in Iraq, gli stessi americani chiedono ancora il rovesciamento di Bashar al-Assad della Siria e del suo regime, anche se entrambi i leader sono ora compagni d’armi contro i vincitori di Mosul e di Tikrit. La ricchezza da Creso del Qatar potrebbe essere presto portata via ai ribelli musulmani della Siria e dell’Iraq e dirottata verso il regime di Assad, per la paura e l’odio per i loro fratelli sunniti in Arabia Saudita (che potrebbe invadere il Qatar se si arrabbiasse molto). Conosciamo tutti la “profonda” preoccupazione di Washington e di Londra per le vittorie territoriali degli Islamisti e per la distruzione totale di tutto quello per cui l’America e la Gran Bretagna avevano buttato sangue ed erano morti in Iraq. Nessuno, tuttavia, proverà così tanto questa “profonda preoccupazione”, come l’Iran sciita e Assad della Siria e Maliki dell’Iraq, che forse considerano le notizie da Mosul e da Tikrit un disastro politico e militare. Proprio quando le forze militari siriane vincevano la guerra per Assad, diecine di migliaia di militanti con base in Iraq forse ora potrebbero rivoltarsi contro il governo di Damasco prima o dopo aver scelto di avanzare su Bagdad. Nessuno di loro si preoccuperà di quante migliaia di iracheni sono stati massacrati fin dal 2003 a causa delle fantasie di Bush e Blair. Questi due uomini hanno distrutto il regime di Saddam per rendere sicuro il mondo e hanno dichiarato che l’Iraq faceva parte di una battaglia titanica contro lo “islamofiscismo.” Ebbene, hanno perduto. Ricordatevi che gli americani hanno catturato e ricatturato Mosul per distruggere il potere dei combattenti islamisti. Hanno combattuto due volte per Falluja. Ed entrambe le città sono di nuovo andate perdute e prese dagli islamisti. Gli eserciti di Bush e Blair sono tornate in patria da molto tempo, dichiarando vittoria. Sotto Obama, l’Arabia Saudita continuerà a essere trattata come amichevolmente “moderata” nel mondo arabo, anche se la sua famiglia reale è fondata su quelle convinzioni wahabite degli islamisti sunniti in Siria e in Iraq e anche se milioni dei suoi dollari stanno armando quei combattenti. Quindi la potenza saudita sta sia alimentando il mostro nei deserti della Siria e dell’Iraq che avvicinandosi alle potenze occidentali che la proteggono. Dovremmo anche ricordare che i tentativi militari di Maliki di riprendersi Mosul è probabile che saranno feroci e cruenti, proprio come si sono dimostrate essere le battaglie di Assad per riprendersi le città. I profughi che fuggono da Mosul sono più spaventati della vendetta del governo sciita di quanto lo siano dei jihadisti sunniti che hanno catturato la città. Ci si dirà anche di considerare il nuovo “califfato” armato come una “nazione del terrore”. Abu Mohamed al-Adnani, il portavoce dell’Isis, è intelligente quando mette in guardia dall’arroganza, parlando di un’avanzata su Baghdad quando forse sta pensando a Damasco. L’Isis sta lasciando i civili di Musul per lo più disarmati. Infine saremo invitati a considerare il futuro come una guerra tra sette quando sarà una guerra tra settari musulmani e non-settari musulmani. Il pezzo di “terrore” sarà offerto dalle armi che mandiamo a tutte le parti in lotta. Da: Z Net Lo spirito della resistenza è vivo www.znetitaly.org Fonte: http://zcomm.org/iraq-crisis-creaded-bush-and-Blair-and-bankrolled-by-saudi-arabia
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