Segui il nostro lavoro per proteggere la popolazione irachena.
Diritti umani e democrazia: il viaggio della società civile irachena in Europa Con l’aggravarsi della situazione in Iraq l’impegno della società civile non cambia. Mentre continua il lavoro di solidarietà e assistenza umanitaria di Un ponte per… nel Kurdistan iracheno a favore delle popolazioni sfollate, in Italia e in Europa ci si adopera per diffondere e far conoscere il punto di vista della società civile irachena. A questo scopo Un ponte per… ha organizzato la visita di una delegazione di attivisti iracheni, che nei prossimi giorni parteciperanno ad una serie di incontri prima a Roma, poi in Norvegia nell’ambito del Norwegian Social Forum e poi a Ginevra e Bruxelles, per incontrare alcuni parlamentari europei e le Nazioni Unite. Un modo per far sentire la propria voce, raccontare in modo diretto quello che sta accadendo nel paese, ma soprattutto per presentare le idee della società civile per la costruzione di un nuova proposta politica e un nuovo paese più equa e democratica. La delegazione farà tappa in Italia per un incontro con alcuni Parlamentari per la Pace a Montecitorio. Partirà poi il 27 novembre alla volta di Oslo, dove si terrà la conferenza annuale dell’Iraqi Civil Society Solidarity Initiative ICSSI (per info http://www.iraqicivilsociety.org/archives/3330) e per partecipare ad alcune iniziative dedicate all’Iraq nell’ambito del Forum Sociale norvegese. Successivamente gli attivisti saranno a Ginevra, per assistere alla revisione periodica (Universal PeriodicReview - UPR) delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Iraq, quando il paese sarà soggetto alla verifica formale dei suoi obblighi da parte del Consiglio dei Diritti Umani. In quell’occasione agli Stati membri sarà presentato il documento (scaricabile qui) redatto da ICSSI, dall’Association for Progressive Communications (APC) e da Un ponte per…, per mettere in luce le gravi violazioni dei diritti umani in corso in Iraq dalla prospettiva della società civile. Il documento pone domande e presenta raccomandazioni da porre all’attenzione del nuovo governo iracheno. “La società civile in Iraq si legge continua a chiedere di essere ascoltata sulle cause che hanno portato a questa deriva estremista il paese, e che il nuovo governo adotti riforme politiche e sociali reali ed eque, che protegga e promuova le libertà e i diritti fondamentali, assicurandone la piena garanzia per tutte le componenti della società”. Le associazioni si rivolgono anche a quella comunità internazionale che sembra essersi ricordata solo adesso della grave situazione in cui versa il paese, e che per anni ha ignorato i tanti appelli di una società civile rimasta inascoltata, ma che non ha mai smesso di battersi. “La comunità internazionale deve sostenere il governo iracheno nell’assicurare la protezione dei diritti di tutti i cittadini, e perché sia fatta luce sulle gravi violazioni dei diritti umani che sono state commesse”, scrivono nel documento. La delegazione, composta da uomini e donne che formano un ricco mosaico di gruppi della società civile irachena sindacalisti, attivisti per i diritti umani, operatrici che lavorano per i diritti di genere, giornalisti, esponenti delle principali minoranze si sposterà infine a Bruxelles, per incontrare alcuni membri del Parlamento Europeo. “La società civile irachena si legge ancora nel documento continua a battersi perché le istituzioni si interessino di temi quali la scarsità delle risorse, la libertà dei difensori dei diritti umani, la libertà di stampa e di espressione per i giornalisti, i diritti delle donne”. Un ponte per…la sostiene, e la accompagnerà nel suo viaggio in Europa.
|