Ansa
Miliziani Isis fanno saltare in aria una moschea a Mosul: "Ci entravano anche cristiani, era luogo di apostasia" La moschea di Nabi Yunis,il profeta Giona,a Mosul è stata rasa al suolo, ieri, dai miliziani jihadisti dell'Isis. A dare la notizia è il blog Baghdadhope, citato dal Sir, che spiega come il luogo, simbolo della città, fosse diventato per i membri dell'Isis un "luogo di apostasia e non di preghiera", in quanto "frequentato sia da musulmani sia da cristiani". Dopo aver costretto chi era in moschea a uscire, l'edificio è stato fatto saltare in aria e il minareto che dominava la città in un attimo è scomparso in una nuvola di fumo. La grandiosa moschea, in origine un edificio di culto cristiano, era posta sulla sommità della collina di Al Tauba (Pentimento) nella parte orientale di Mosul, ed era dedicata al profeta Giona (Yunis) che si diceva vi fosse sepolto tanto da essere luogo di pellegrinaggio sia per i musulmani che per i cristiani. L'episodio è l'ultimo di una lunga serie che ha visto i membri dello Stato islamico dell'Iraq e della Siria (Isis) occupare chiese e moschee sciite e costringere alla fuga le minoranze etniche o religiose perchè in opposizione al califfato islamico. Baghdadhope riferisce anche che durante la notte tra mercoledì e giovedì "ha cominciato a circolare la notizia sui social network che ai cittadini di Mosul che vivono nei pressi della moschea di Nabi Jirjis, risalente al XII secolo e originariamente dedicata a San Giorgio, sia stato ordinato di evacuare la zona per "non subire danni".
|