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14 aprile 2014

Ucraina, al vertice d'emergenza all'Onu braccio di ferro tra Russia e Occidente
Ultimatum di Kiev ai filo-russi a Sloviansk

Vertice d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu, chiesto dalla Russia. Poco dopo le 20 (ora di New York), si è aperta la riunione richiesta da Mosca sulla situazione in Ucraina. E, subito, sono emersi fortissimi contrasti tra le posizioni russe e quelle dei paesi occidentali su quanto sta avvenendo a Sloviansk, dove truppe ucraine stanno fronteggiando, con scambio di colpi di arma da fuoco, reparti filo-russi che hanno occupato gran parte della cittadina. 

Le prime bordate d'accusa alla Russia sono venute dalla Gran Bretagna. Il rappresentante diplomatico di Londra all'Onu ha infatti mostrato delle immagini satellitari che dimostrerebbero la presenza di oltre 40 mila unità militari speciali russe alla frontiera con l'Ucraina. Mark Lyall Grant, ha affermato infatti che le immagini mostrano almeno 35.000-40.000 soldati russi a ridosso della linea di confine.

Alle accuse britanniche ha fatto eco il vicesegretario  generale dell'Onu per gli affari politici, Oscar Fernandez Taranco: "La situazione in Ucraina è più esplosiva che mai". La Russia, ha aggiunto, "fronteggia il rischio di un allargamento della crisi ucraina".

E il rappresentante di Kiev ha rincaratoo le accuse: "Nell'est dell'Ucraina non ci sono gruppi di manifestanti pacifici, come la Russia sta cercando di far credere, ma ci sono gruppi di terroristi", ha detto l'ambasciatore Yuriy Sergeyev. "Nell'area orientale del Paese vengono applicate le stesse tecniche state usate in Crimea, ma non lasceremo che si ripeta lo stesso scenario", ha aggiunto, reiterando la parola terrorismo in relazione alle operazioni ordinate da Mosca. E ha reso noto l'ultimatum: "I terroristi devono abbandonare le armi entro le 6, ora di Greenwich".

Secca la risposta del rappresentante russo:  "Ci sono cittadini di origine russa in pericolo in Ucraina per il rischio di ritorsioni nei loro confronti", e pertanto è necessario "garantire la loro tutela", ha spiegato Vitaly Churkin, ambasciatore permanente al Palazzo di Vetro.

Subito è intervenuta l'ambasciatrice americana: "I media russi stanno diffondendo notizie da fiction sulla situazione in Ucraina, dobbiamo tornare a focalizzarci sui fatti", ha sottolineato Samantha Power. "Siamo bombardati dalla propaganda mentre il popolo ucraino si confronta con la violenza", ha aggiunto ribadendo che gli Usa sono "schierati" con l'ex repubblica sovietica.

Power ha precisato come gli Stati Uniti sostengano "il principio fondamentale che il futuro dell'Ucraina deve essere determinato dal popolo ucraino". L'ambasciatrice americana ha affermato che oggi sarà ultimato l'impegno al finanziamento di aiuti di un miliardo di dollari all'Ucraina per mezzo del Fondo Monetario Internazionale, con il quale il Paese dovrà far fronte agli impegni di spesa con la Russia per le forniture di gas naturale. Gli Usa sono ancora disposti di discutere su come ridimensionare la situazione, ma nell'est del Paese, ha chiosato la delegata, "non ci sono manifestanti, ma soldati professionisti ben organizzati".

 "La Cina è profondamente preoccupata per la situazione in corso in Ucraina e rinnova l'invito a trovare una soluzione alla crisi attraverso i canali diplomatici e del negoziato", ha specificato il delegato di Pechino al Palazzo di Vetro nel corso del suo intervento lampo, durato poco più di un minuto, nella riunione. La Cina conferma il suo orientamento neutralista sulla crisi ucraina.

E' comunque opinione diffusa che la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu non porterà ad alcun risultato concreto nello stemperare le tensioni tra Russia e Occidente. Intanto, continuano le violenze nelle aree ucraine dove si scontrano lealisti di Kiev e gruppi filo-russi.

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