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venerdì 3 maggio 2013

Il 3 maggio è la Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa. Reporter Senza Frontiere stila la sua classifica
di Giulia Usai

Il 3 maggio si celebra la Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa. Ecco il quadro che emerge dal rapporto 2013 sulla Libertà di Stampa curato da Reporter Senza Frontiere, uscito il 30 gennaio (qui).

Cominciamo col citare i tre paesi che hanno conquistato il podio per il maggior rispetto della libertà dei media: su tutti la Finlandia, al secondo posto i Paesi Bassi, al terzo la Norvegia.

In fondo alla lista, gli ultimi tre Paesi per trasparenza dell'informazione sono il Turkmenistan, la Corea del Nord e l'Eritrea, governati da regimi dittatoriali.

Subito prima Siria, Somalia, Iran, Cina, Vietnam, Cuba, Sudan e Yemen. Nel complesso, ecco la top eleven delle nazioni dove la libertà operativa del giornalismo è tenuta meno in conto.

Alcune piacevoli sorprese nell'abbassamento dei livelli di oscurantismo vengono dal Malawi, grazie alla fine del governo di Mutharika, dalla Costa D'Avorio, dalla Birmania, dove il presidente in carica Thein Sein sta pian piano promuovendo riforme democratiche, dopo gli anni bui della dittatura militare, e dall'Afghanistan, riconoscimento dato dal fatto che nelle prigioni del Paese non è detenuto nessun giornalista.

In via di peggioramento risultano invece il Mali, a causa dei disordini di questi mesi, dove tra movimenti separatisti e interventi militari europei la stampa è dominata da imposizioni e censure, la Tanzania,dove sono stati uccisi due giornalisti nel giro di quattro mesi, Israele, per la poca chiarezza informativa sulla gestione socio-politica dei Territori Palestinesi Occupati (si posiziona dopo nazioni quali Liberia, Uganda, e Kosovo) e il Giappone, per la scarsa trasparenza a proposito dei fatti di Fukushima.

La Siria, la Somalia, il Messico e il Pakistan guadagnano il triste primato di Paesi con più giornalisti uccisi.

Riferendosi in generale alle macroregioni mondiali, è stato stabilito un indice – che va da zero a 100 – per indicare il grado di tutela della libertà di stampa e informazione, secondo cui lo zero indica massimo rispetto: l'Europa si guadagna un 17,5, le Americhe un 30,00, l'Africa un 34,3, il Sud Est Asiatico un 42,2, l'Europa dell'Est e l'Asia Centrale un 45,3 e il Medio Oriente e Nord Africa un 48,5.

E l'Italia? Insieme a Grecia (84esima posizione) e Ungheria (56esima posizione), il Belpaese si è guadagnato un misero 57esimo posto nella classifica, a causa delle cattive legislazioni degli ultimi tempi che espongono i giornalisti a condanne e violenze.

E sono tanti i giornalisti italiani che oggi, in occasione di questa Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa, hanno deciso di sostituire la propria immagine profilo su Facebook con un fiocco giallo, come auspicio per il ritorno di Domenico Quirico, il giornalista de La Stampa inviato in Siria del quale non si hanno più notizie da alcune settimane, e come protesta in generale a sostegno di tutti i giornalisti costretti da un bavaglio e ostacolati nel comunicare, o fermati in zone di guerra.

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