ANSAmed
04 Maggio 2013

Egitto: chiuso settimanale e sito in inglese
di Remigio Benni

Il Cairo - Con un gran numero 50 in copertina - il numero della pubblicazione in uscita il 25 aprile - sovrastante la scritta ''to be continued.. (continua)'' la redazione del settimanale egiziano in inglese Egypt Indipendent ha diffuso in rete tutti gli articoli preparati e non pubblicati a causa dell'improvvisa decisione dell'editore di anticipare la chiusura del giornale.    ''Quattro anni dopo la nascita di Egypt Indipendent, la direzione della Al Masry Media Coporation ha informato la nostra redazione che le nostre operazioni in stampa e online erano chiuse. Poiche' lo dobbiamo ai nostri lettori - scrive la redazione - abbiamo deciso di realizzare una edizione finale, per spiegare le condizioni per le quali una voce forte del giornalismo progressista e indipendente in Egitto viene messa a tacere''.    La chiusura di Egypt Indipendent si affianca alla rimozione dalla direzione del sito 'Ahram online' - il sito web in inglese del quotidiano omonimo 'Al Ahram' (Le piramidi'), il piu' diffuso ed autorevole giornale egiziano e del mondo arabo - del direttore Hani Shukrallah, ben noto per la sua indipendenza e per la sua costante denuncia della corruzione del potere in Egitto. Una ''pressione crescente contro giornalisti e presentatori televisivi che criticano il presidente'' in carica, Mohamed Morsi, viene denunciata in un articolo pubblicato da Vivian Salama sulla 'Columbia Journalism Review', secondo la quale un pugno di showman e' sotto inchiesta da parte dello stato per ''violazione dell'etica giornalistica allo scopo di incitare sedizione e caos e minacciare la pace nazionale'', con una citazione proprio dal quotidiano Al Ahram.    E si ricorda la vicenda del comico satirico Bassem Yussef, che il suo piu' noto collega statunitense Jon Stewart ha chiamato a comparire nel suo show, e sotto accusa per aver ''insultato il Pakistan'' e ''aver diffuso l'ateismo''. Vivian Salama conclude il suo articolo citando il coordinatore per il Medio Oriente ed il nord Africa della Commissione per la protezione dei giornalisti, Sherif Mansour: ''Mentre tutti i partiti in Egitto dovrebbero fermare gli attacchi contro i giornalisti che coprono gli eventi politici, il presidente Morsi ha un obbligo speciale di chiedere ai suoi sostenitori di cambiare comportamento'', con riferimento a recenti attacchi di manifestanti contro studi televisivi e giornalisti al Media Center, nella cittadella del 6 Ottobre, a 15 chilometri dal Cairo.    ''L'evidenza mostra che la maggior parte di questi attacchi sono compiuti da sostenitori dei Fratelli Musulmani - sostiene Mansour - che da mesi attuano un modello di intimidazione e di molestia contro i mezzi di informazione''.

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