blublu.org/sito/blog
www.nomuos.info
Tratto da TribeNet
8 maggio 2013

Lo street artist Blu in Sicilia contro il MUOS
di Mercedes Auteri

Un pezzo di arte sociale per le strade di Niscemi, un muro denuncia il discusso problema del Mobile User Objective System (MUOS) che gli Stati Uniti stanno costruendo in Sicilia.

The Guardian e The Observer lo considerano uno dei dieci maggiori interpreti della street art al mondo in una classifica del 2011, mentre in Italia il dibattito sul labile confine tra street art e vandalismo è ancora molto accesso (come recentemente ha evidenziato una sentenza del tribunale di Milano contro una banda di giovani graffitari dal nome ASD).

Lui si fa chiamare Blu e, sul suo sito ufficiale, si possono trovare alcune delle foto dei suoi muri più famosi in Messico, Guatemala, Nicaragua, Costa Rica, Argentina, Brasile, Colombia, Uruguay, Stati Uniti, Palestina, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Germania, Serbia, Polonia, Repubblica Ceca e, naturalmente, Italia sua terra natale. La ricerca estetica di Blu, motivata dall’etica della condivisione e dalla rottura delle convenzioni del sistema dell’arte, è uno dei pochi esempi di arte sociale nati in Italia.

Ha spesso condiviso le sue azioni pittoriche e collaborato con altri artisti più o meno noti al pubblico degli appassionati di tag, bombing, writing (tra questi ci sono Banksy, Mark Jenkins, Sam3, Ron English, Ericailcane, Swoon, Faile, Sixeart, Os Gêmeos, Nunca, David Ellis). Ha sempre adattato le sue opere al luogo, alla storia, al contesto in cui venivano realizzate. Ha rifiutato le logiche del mercato, prediligendo i festival alle gallerie, la vendita di opere multiple e pubblicazioni autoprodotte in rete alle fiere, gli spazi pubblici (quartieri abbandonati, centri sociali, luoghi “caldi”) ai musei (che comunque lo hanno ospitato per mostre temporanee come quelle dedicate alla street art al Pac di Milano o alla Tate Modern di Londra).

Non è un caso che i suoi viaggi per il mondo comincino proprio per le strade del Centro e del Sud America, dalla patria del muralismo e dell’arte come dichiarazione di lotta sociale, denuncia, critica. Anche nel campo dell’animazione i suoi esordi sono stati di denuncia contro al nucleare nel video OK NO, e spesso si è rivolto alla critica del sistema neoliberista, contro il capitalismo, contro le dittature.

In Sicilia dipinge sulla parete di un edificio di tre piani una grande antenna mostro che minaccia una folla di gente ai suoi piedi. Il Mobile User Objective System (MUOS) è un sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) ad altissima frequenza (UHF) e a banda stretta composto da quattro satelliti e quattro stazioni di terra (Virginia, Hawaii, Australia, Sicilia). E sul muro di gomma dei segreti militari si erige un muro di arte e protesta dei numerosi movimenti riunitisi all’interno del comitato No MUOS. Sebbene il 29 marzo 2013 l’amministrazione regionale siciliana abbia revocato l’autorizzazione alla costruzione per la riconosciuta pericolosità attestata dai tecnici del Politecnico di Torino, chiamati per una valutazione, il progetto continua a lavorare alla costruzione dell’impianto nel bel mezzo di una riserva naturale protetta. Il programma MUOS, gestito dal Dipartimento della Difesa degli USA, è ancora nella sua fase di sviluppo ed è stato dichiarato dall’ex governo Monti "sito di interesse strategico per la difesa militare della nazione e dei nostri alleati", sancito dall’accordo tra l’ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo e l’ex ministro della difesa Ignazio La Russa, come spiegano bene l’inchiesta di Ctzen e Repubblica e del peace-researcher e giornalista Antonio Mazzeo.

Da diversi giorni si ripetono scontri e manifestazioni nei luoghi intorno a Niscemi. La grande quantità di casi simili (manifestazioni contro l’apertura di discariche vicino ai centri abitati, la costruzione di impianti di smaltimento di rifiuti radioattivi, l’ampliamento delle basi militari, la costruzione di grandi opere come il ponte sullo stretto o la linea ad alta velocità in Val di Susa) che si sono ripetuti negli ultimi anni chiarisce il funzionamento di un modello (anticostituzionale, l’Italia così non ripudia la guerra e non tutela il paesaggio) in cui la popolazione non possiede diritto di rappresentanza dei propri interessi (salute pubblica, individuale e ambientale). Un modello che si ripete con costanza su tutto il territorio europeo e che si abbatte sulla Sicilia, già teatro delle storiche manifestazioni contro i missili nucleari di Comiso e le azioni militari della base Nato di Sigonella, territorio strategico tra i più militarizzati dell’Europa mediterranea. E, in un momento di crisi, culturale e non solo economica, ci si preoccupa con sempre più apprensione delle scelte dei governi vicini e lontani.

top