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Il diritto di essere cittadini L’appello “Chi nasce qui, è di qui” vuole essere un’occasione per rilanciare i principi di uguaglianza e solidarietà in Italia e in Europa. Pubblichiamo di seguito l’intervento scritto per Articolo21 dei promotori David Sassòli, Presidente europarlamentari Pd e di Graziano Delrio, Sindaco di Reggio Emilia. Oltre i mercati c’è la vita. E la vita di ciascun individuo si determina e si forma all’interno del contesto sociale di cui egli è parte integrante: quell’appartenenza è giuridicamente riconosciuta attraverso la cittadinanza. Se ce l’hai sei uguale agli altri, altrimenti resti escluso, sempre in rincorsa, in affanno. E la cittadinanza non è soltanto un pezzo di carta, ma è una serie di doveri e di diritti fra cui quello, basilare, all’accesso a beni e servizi. Solo se ne hai facoltà sei davvero cittadino. La gamma delle possibilità include il diritto a determinati livelli di istruzione, alla sanità, al voto, all’assistenza scolastica, alle borse di studio, agli aiuti economici per disoccupazione, malattia o invalidità. Quando si può accedere a questi diritti lo status di cittadino è riconosciuto e sei come gli altri. Altrimenti sei escluso. I figli degli stranieri che risiedono nel nostro paese e che sui banchi di scuola sono seduti a fianco dei nostri figli non sono uguali a loro. L’appello “Chi nasce qui, è di qui” vuole essere un’occasione per rilanciare i principi di uguaglianza e solidarietà in Italia e in Europa. In Italia c’è bisogno che il Parlamento recepisca subito la proposta di legge d’iniziativa popolare firmata da centinaia di migliaia di cittadini; in Europa, che una direttiva inviti gli Stati membri ad approvare nei rispettivi ordinamenti una normativa che garantisca ai figli degli stranieri nati in Europa la cittadinanza del Paese in cui nascono. Firmare l’appello è importante, e lo è di più in un momento in cui le forze populiste e xenofobe europee vogliono farci tornare indietro sull’onda della paura che produce la crisi per rilanciare il primato della razza e del censo. Il mondo che noi vogliamo è molto diverso e comincia accogliendo i figli di coloro che vivono, lavorano e affrontano con noi le sfide di questi tempi. Firma l’appello sul sito www.migrare.eu
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