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mercoledì 5 settembre 2012 14:33

Iniziativa ONU: nuovo tentativo
di Ika Dano



L'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) ci riprova. A settembre nuova richiesta di adesione all'Assemblea Generale dell´ONU

Beit Sahour, 5 Settembre 2012, Nena News - L'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) ci riprova: ieri Yasser Abdu Rabbo, segretario generale del consiglio esecutivo, ha annunciato che a settembre l'OLP si presenterà all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Ad un anno dall'iniziativa per il riconoscimento della Palestina come stato membro al Consiglio di Sicurezza ONU, l'obiettivo è ora il riconoscimento come membro osservatore all'Assemblea Generale. Uno status pari a quello del Vaticano, che faciliterebbe l'accesso della Palestina alle istituzioni legali internazionali.

Durante la conferenza stampa di ieri a Ramallah, la leadership dell'OLP ha denunciato i falsi annunci di Israele di voler tornare al tavolo dei negoziati, che in realtà nascondono il tentativo di coprire la reale politica israeliana. "Gli sviluppi attuali stanno mettendo in pericolo la soluzione dei due Stati" - viene riportata la dichiarazione finale dell'incontro sulla stampa -"e creano i presupposti per uno Stato razzista che mantiene l'Occupazione delle terre palestinese e impedisce la creazione di uno Stato indipendente palestinese entro i confini del 1967".

Per la leadership di Ramallah, l'unica alternative rimasta è l'intervenzo internazionale. "Alla luce del fallimento del processo di Pace e dell'incapacità della comunità internazionale di ritenere Israele responsabile dell'Occupazione illegale della Palestina e delle innumerevoli violazioni del diritto internazionale ed umanitario"- ha dichiarato Hanan Ashrawi del consiglio esecutivo OLP all'agenzia britannica BBC News - "i Palestinesi continueranno nel tentativo di essere riconosciuti come stato, al Consiglio di Sicurezza ONU, o all'Assemblea Generale".

Con 9 voti contro su 15, l'iniziativa del settembre scorso per il riconoscimento come stato membro delle Nazioni Unite era fallito senza bisogno del veto certo degli Stati Uniti. Ritentando all'Assemblea Generale, non ci sarebbe il pericolo di veto, e basterebbe la maggioranza dei 193 stati membri. Lo status di non-membro migliorerebbe però solo marginalmente la condizione formale dei Territori Palestinesi Occupati, che sono già membri osservatori alle Nazioni Unite. Le possibilità di appellarsi alla Corte Penale Internazionale e di entrare a far parte delle agenzie ONU, come nel caso del riconoscimento all'UNESCO a dicembre del 2011, sarebbere più alte. Ma non per questo automatiche o garantite.

Come già l'anno scorso, l'opinione pubblica palestinese non sembra molto coinvolta nel dibattito. E più che a tecnicismi legali di un'Autorità che annaspa politicamente, è impegnata sul fronte concreto: quello della sopravvivenza, come dimostrano le manifestazioni che si moltiplicano negli ulimi giorni in tutta la Cisgiordania. Nena News