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Terremoto Emilia: la pacchia è finita, tutti sotto! "Il tempo dei lussi è terminato", cari terremotati. Se ve la siete spassata fino ad oggi, d'ora in poi arrangiatevi. Ma prima, pagate.
Cosa credevate? Che la pacchia di godersi la vita da terremotati potesse durare in eterno? Neanche per sogno, ragazzi: "Il tempo dei lussi è terminato", ha dichiarato il sottosegretario Catricalà. Le regole UE parlano chiaro, la sigla impedisce "aiuti di Stato" a chicchessia, sia pur terremotato, come nella migliore tradizione delle sigle globali (vedi qui e qui). Così, i terremotati devono pagare tutte le tasse arretrate e anche di corsa, se hanno l'azienda "agibile" (poco importa che da quelle parti il lavoro sia calato del 50%), perché "lo vuole l'Europa". Grazie, Europa, grazie sogno europeo che tutti ci unisce ed affratella! I famosi finanziamenti della UE, poi, sarebbero arrivati: ma non crederete mica che li distribuisca il Prefetto, sarebbe una cosa disgustosamente statalista. Manco per niente: sono ovviamente in mano alle banche, che implacabili giudici decidono chi li avrà e chi non li avrà (e in prestito). E' così che funziona: lo Stato non può aiutare i cittadini, le banche sì. Nel loro interesse, naturalmente, mica in quello collettivo. Insomma, ricordatevi che in caso di disastri di ogni genere ormai siamo soli, è finita la politica ed è finito anche lo Stato italiano. Se fossi complottista direi poi che qualcuno si sta fregando le mani nel vedere ridotta in ginocchio una delle zone più produttive di un Paese produttivo, un competitor in meno e senza spendere un euro: ci ha pensato madre Natura a rendere un simile favore. E se temete che alle prossime -inutili- elezioni possa andare perfino peggio, state tranquilli: Catricalà aveva per tempo annunciato che lui e il governo saranno ancora a disposizione, qualora al Paese necessiti. Ovvero, qualora ci sia bisogno di fare a meno di altri lussi inutili.
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