The Epoch Times
28 luglio 2012

Dimostranti cinesi saccheggiano edificio governativo, annullato progetto rifiuti
di Gu Qing’er & Tang Ming

Il 28 luglio decine di migliaia di residenti di una piccola città della Cina hanno sfondato un blocco di polizia e hanno fatto irruzione in un edificio del governo, sequestrando il sindaco e spogliandolo dei suoi vestiti, nel tentativo di fermare un progetto industriale.

I residenti della città di Qidong si sono infuriati per via dei piani per deviare le acque reflue, per un vicino produttore giapponese di carta, in un estuario nei pressi della città. Hanno detto che le centinaia di tonnellate di inquinamento che sarebbero state rilasciate avrebbero minacciato la maricoltura di Qidong.

La folla ha iniziato a raggrupparsi fuori dell’edificio del municipio di Qidong intorno alle 6 del 28 luglio ora locale, a giudicare dall’ora di pubblicazione dei primi messaggi sul tema su Sina Weibo, la versione cinese di Twitter.

Alle 6:18 i manifestanti avevano preso d’assalto il blocco della polizia, abbattuto il cancello e avevano marciato verso l’edificio del governo della città.

Le fotografie mostrano i residenti saccheggiare l’edificio, appropriandosi di documenti e beni di lusso. Migliaia di persone sono entrate nel palazzo, mentre una fotografia mostra il sindaco, senza camicia, che corre verso la polizia. I dimostranti avevano cercato di fargli indossare una T-shirt con su scritti messaggi anti-inquinamento.

Una foto mostra una donna in piedi su di una scrivania in ufficio governativo mentre rovescia un grande contenitore d’acqua sopra degli oggetti. Altri scatti mostrano pile di carte saccheggiate e oggetti personali dei funzionari dell’ufficio.

Qidong, con 1.1 milione di abitanti, è una città a livello di contea della municipalità di Nantong ad Est della provincia cinese dello Jiangsu.

Circa 1.000 poliziotti e la polizia armata sono arrivati poco dopo l’incursione iniziale e hanno circondato i residenti. Non hanno né sparato gas lacrimogeni né hanno fatto ricorso a percosse violente, come è spesso accaduto nelle repressioni delle proteste di massa in Cina.

A meno di cinque ore dall’insurrezione, i dimostranti hanno avuto successo. Alle 10:55 un messaggio su Weibo di un poliziotto di Qidong ha detto: “Il governo della città di Nantong ha deciso, il ‘Progetto di Nantong per le Acque Reflue’ è stato definitivamente annullato!”.

Secondo l’Information Center for Human Rights & Democracy, oltre 10.000 studenti universitari e delle scuole superiori provenienti da Qidong hanno utilizzato applicazioni dei social media, come il popolare servizio QQ, per organizzare la protesta e la marcia.

Un residente che si identifica solo come Sig. Chen ha detto a un giornalista di Epoch Times che la protesta ha visto una forte partecipazione di studenti universitari e delle scuole superiori. “I giovani erano in prima fila”, ha detto.

La protesta era stata annunciata almeno con una settimana di anticipo ed è stata pubblicizzata con manifesti progettati in modo intelligente. Il signor Chen ha detto che i funzionari locali hanno fatto pressione sulle persone perché non protestassero, chiedendo alle fabbriche di rimanere aperte durante il fine settimana e facendo firmare degli accordi ai residenti affinché non uscissero per le strade.

“Il governo ha anche minacciato i genitori degli studenti: ‘Se volete che i vostri figli vadano al college e lavorino, allora fate attenzione’”, ha detto Chen. “Poi hanno bloccato le informazioni su internet relative alla protesta”.

Secondo un articolo pubblicato online dal giornale, le autorità hanno anche malmenato un giornalista di Asahi Shimbun, un importante quotidiano giapponese.

Nonostante la polizia inizialmente non abbia attaccato, nel pomeriggio, dopo l’arrivo dei rinforzi provenienti dalle zone circostanti, ha cominciato a usare la violenza. Sono allora apparse notizie di feriti e almeno un morto, non confermate.

Il Sig. Bai, residente di Qidong, ha detto a un giornalista di Epoch Times: “Oggi intorno a mezzogiorno, un gran numero di forze di polizia speciali da Suzhou, Wuxi, e altri luoghi sono arrivati a Qidong, poi hanno cominciato a picchiare i cittadini su Huayuan Road e Changjiang Road. Una studentessa di 18 anni è stata picchiata a morte e un altro studente è rimasto gravemente ferito, morendo più tardi in ospedale”.

La Sig.ra Huang, un’altra residente, ha indicato che la polizia di Qidong “non ha osato” picchiare i locali, ma quelli provenienti da Nantong, che si trova nelle vicinanze, sono stati brutali.

“I residenti erano molto agitati nel pomeriggio, alcuni studenti sono stati picchiati, così non sono riusciti a calmarsi. Alcuni sono stati arrestati. Ho sentito dire che uno studente 18enne, è morto dopo essere stato ricoverato in ospedale”.

Alcuni manifestanti si sono riuniti per fare una protesta nel pomeriggio, ma il progetto era già stato sconfitto. I residenti sono ora preoccupati per le violente rappresaglie.

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