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25/07/2012 12:23

Il tallone d'Achille della potenza cinese: la religione
di Liu Peng

In Cina crescono il Pil e le riserve di moneta estera, ma cresce anche il vuoto spirituale delle persone. Le campagne di moralizzazione del Partito sono tutte fallite, lasciando spazi a stupefacenti episodi di corruzione, menzogne, violenze a cui la gente risponde con le rivolte. Se la Cina vuole essere una grande potenza, deve affrontare la questione della religione.

Il testo che presentiamo qui è la prima parte di una conferenza tenuta da Liu Peng e pubblicata dal Pu Shi Institute for Social Sciences nel 2011. La traduzione in italiano e le note sono a cura di AsiaNews. Nei prossimi giorni pubblicheremo le altre parti.

Pechino (AsiaNews) - La Cina non potrà essere una grande potenza finché non troverà dei valori spirituali e lascerà spazio alle religioni: questa tesi che AsiaNews sottolinea da sempre è oggi affermata e sottolineata da una personalità come Liu Peng, un membro dell'Accademia delle scienze sociali di Pechino. Esperto del mondo religioso cinese e americano, Liu mostra che il suo Paese soffre per una crisi spirituale che potrebbe portarlo al collasso. Sebbene la Cina abbia compiuto enormi passi nel progresso materiale, la nazione manca di un sistema di valori spirituali che generano i mali della corruzione, della violenza dell'ingiustizia. Per l'autore, le crescenti rivolte sociali sono un segno che la Cina ha bisogno urgente di cambiare, lasciando libertà alle religioni e innervando la società di valori provenienti dalle fedi religiose. Solo così essa potrà divenire una reale, grande potenza. Pubblichiamo questo lungo articolo a puntate, nella speranza che possa dare suggerimenti al prossimo Congresso del Partito comunista cinese

 Con il suo impressionante sviluppo economico, la Cina è giunta ormai al livello di potenza mondiale. Alcuni studiosi suggeriscono perfino che essa faccia paio con gli Stati Uniti, coniando il termine "ChinaAmerica" e "G2". Al G20 del 2010 la Cina è entrata ancora di più al centro della ribalta mondiale, emergendo dalla crisi economica globale con una crescita intatta, mentre le economie delle vecchie superpotenze rimanevano stagnanti. A causa di ciò, alcuni cinesi pensano che il modello cinese sia l'unico ad essere giusto. E così nei media cinesi alcuni hanno cominciato a porre domande quali: la Cina ha la riserva di moneta estera più vasta del mondo, come dovrebbe spenderla? La Cina è proprietaria di 1000 miliardi di dollari di debito americano, dovrebbe venire in soccorso degli Usa? Il Renminbi cinese dovrebbe prendere il posto del dollaro Usa?

Non è esagerato dire che i cinesi non si sentivano così orgogliosi, realizzati, fiduciosi dai tempi della Guerra dell'oppio del 1840. Vi sono persone dentro e fuori la Cina i quali credono che la Cina diverrà presto una superpotenza uguale agli Stati Uniti e potrebbe perfino rimpiazzarla come potere dominante nel mondo. Forse che il sogno a lungo accarezzato della Cina che si leva è dietro l'angolo? Per la Cina è finalmente arrivato il giorno in cui strapparsi di dosso il marchio di "nazione povera, sottosviluppata e popolosa" per entrare nel club delle superpotenze e avere così la possibilità di dominare il destino del pianeta.

 Mille miliardi di dollari di debito pubblico Usa

 Va detto che, sebbene sostenuta da fatti, la tanto pubblicizzata "crescita della Cina" non dà un'immagine completa. Che la Cina possa diventare un "potere", con impatto e influenza reali, e fino a che punto essa può mantenere l'attuale "senso di ottimismo" sono domande molto più complesse di quanto i media tendano a mostrare. Il sentimento positivo con cui i cinesi guardano alla crescita della Cina ha come base l'innalzamento del Prodotto interno lordo (Pil) e delle riserve di moneta estera (Fer, foreign exchange reserves). In altre parole, come dice il proverbio, "il denaro non è un problema". Ma il Pil e il Fer non mostrano tutto. Cosa è il "potere" reale? Non tutti i cinesi conoscono la risposta a questa domanda.

Dal punto di vista storico, il cosiddetto "potere" si riferisce a quegli Stati che hanno una posizione dominante nel sistema internazionale e che usano tale posizione per influenzare eventi e far avanzare i loro interessi nei campi politico, economico, militare, scientifico e tecnologico, della fede spirituale (compresa l'ideologia) e può proiettare il suo potere su scala globale per proteggere i propri interessi. Esso non si riferisce a quegli Stati che sono solo ricchi dal punto di vista finanziario, o hanno armi nucleari, o una vasta popolazione o territorio. In altre parole, i vantaggi del Pil e del Fer non sono sufficienti perché una nazione rivendichi di essere "in crescita" , e ancora meno di essere  una "grande potenza".

A tutt'oggi, molte nazioni nel mondo godono di un Pil molto più alto di quello della Cina, ma non sono considerate una grande potenza che domina gli affari mondiali. Ci sono per esempio nazioni il cui Pil in assoluto e per persona sono entrambi più alti che in Cina ma esse non hanno molto da dire nella politica internazionale. Almeno per un certo periodo nel futuro, con ogni probabilità il Giappone non diverrà membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Ancora, nazioni come l'India - che ha una vasta popolazione -, quelle del Medio oriente, ricche di petrolio, e la Russia, che ha un territorio vastissimo, ricco di risorse e di testate nucleari, non possono essere considerate "grandi potenze".

È facile essere "potenza" in una certa regione o in un certo campo, ma è difficile essere "potenza" che proietta la sua influenza nei campi economico, politico, militare, di scienza e tecnologia, cultura, sistemi di valori, fino a esercitare un largo impatto sul mondo.

Prima di determinare se un Paese è una "potenza", occorre raccogliere molti indicatori e elementi di forza, mostrando che esso gioca un ruolo significativo negli affari internazionali e che influenzerà sempre le direttive mondiali, cambiando l'ordine internazionale secondo il suo volere, e offrendosi come modello da ammirare e da seguire per altre nazioni. In altre parole [tale Paese] dovrebbe essere potente dal punto di vista materiale e spirituale, con una potenza "hard" e "soft".

Da questo punto di vista, il chiasso dei media occidentali sul fatto che la Cina è ormai alla pari con gli Stati Uniti e sta diventando una "comunità capace di amministrare il mondo" è senza dubbio una strategia calcolata che punta a obbligare la Cina  a prendere più responsabilità e obbligazioni, uccidendo la "crescita cinese" con tenere adulazioni.

Il popolo cinese deve avere chiaro come e in quali campi la Cina è forte e per quanto tempo essa potrà durare. In effetti, i cinesi hanno bisogno di considerare non tanto ciò che la Cina ha fatto o ha raggiunto, ma ciò che le manca: qual è il suo tallone di Achille nella crescita.

Rispondere a questa domanda è doloroso, ma evitarlo bloccherà la Cina da una vera crescita. Anche se la Cina ha un Pil che ha sorpassato il Giappone, ha costruito la sua propria portaerei, ha lanciato con successo l'uomo nello spazio, è arrivata sulla luna, la Cina non può dirsi una "potenza" perché il Pil e il Fer non sono onnipotenti. Se la Cina non sviluppa la sua forza complessiva in altri aspetti, la sua posizione dominante in campo economico sarà solo temporanea. E se la Cina non trova una soluzione al suo tallone d'Achille, non raggiungerà mai lo status di grande potenza.

 Cosa manca alla Cina?

 Cosa intendo con "forza complessiva in altri aspetti"? La lista delle risposte a tale questione sarebbe molto lunga. Ma in effetti la domanda può essere espressa in altri due modi: "Qual è la debolezza che frena lo sviluppo della Cina?". Oppure: "Cosa manca davvero alla Cina di oggi?".

Parlando di mancanze, molte persone potrebbero pensare a cose come le risorse energetiche, vera strettoia per lo sviluppo futuro del Paese. Altri potrebbero dire: il mercato globale, l'energia, la scienza e la tecnologia. Altri potrebbero riferirsi al sistema legale. È vero: questi sono elementi vitali e indispensabili per il futuro sviluppo della Cina, ma essi sono anche solo risultati di un'analisi a livello materiale e tecnico, e non debolezze radicali (mortali).

Guardando al modo in cui la Cina ha cercato di mantenere la sua statura nel mondo durante migliaia di anni di storia, e al modo in cui altri poteri sono sorti nella storia, possiamo vedere che il fattore chiave e determinante dello sviluppo futuro della Cina sta non nel livello materiale, ma in quello spirituale. Di cosa ha più bisogno la Cina del 21mo secolo? Della fede! La Cina soffre di gravi carenze nella sua vita spirituale e nella moralità che alla base sono questioni di fede. In questo campo della fede i cinesi stanno sperimentando un profondo vuoto e una profonda confusione. È tempo di accendere la luce della torcia dello spirito che brilli sulla strada dello sviluppo per la nazione e il Paese.

La società cinese ha assistito a un'abbondante serie di fenomeni oltraggiosi e ridicoli, che poco hanno a che fare con la giustizia. La ragione non è perché siamo a corto di soldi. Piuttosto [la ragione] è che abbiamo perso la nostra fede. Come per una casa coperta di povere d'oro, stiamo solo godendo di una gloria apparente. Mentre il nocciolo dei valori e dei sistemi spirituali che hanno sostenuto lo spirito cinese in passato sono stati distrutti, non abbiamo ancora fatto i cambiamenti necessari per sviluppare e mantenere un nuovo nocciolo e un nuovo sistema spirituale per i cinesi di oggi. La fede del passato è stata distrutta, ma una nuova non è ancora stata costruita; così lo squilibrio fra lo spirituale e il materiale, causato dal vuoto spirituale e morale si è accresciuto sempre più.

Anche se la Cina ha raggiunto un evidente sviluppo materiale, la prosperità materiale non può riempire il vuoto dello spirito e della fede. Mancando di combustibile fresco, la luce della torcia spirituale cinese si sta spegnendo. In effetti, la luce della torcia spirituale è perfino troppo bassa per indicare una direzione e offrire la necessaria forza di coesione a una nazione composta di diversi gruppi etnici, molteplici classi sociali, differenti gruppi di interesse; a maggior ragione essa non può splendere nel buio e illuminare ogni angolo della terra. Come può una nazione così salire al livello di grande potenza?

In altri termini, se la Cina vuole giungere allo status di grande potenza, deve rispondere alla seguente domanda: Qual è il pilastro spirituale, il nocciolo dei valori e del sistema spirituale del popolo cinese? Quanto alla domanda "In che cosa crediamo oggi?", conosciamo la risposta ufficiale, ripetuta da tutti molte volte in numerosi test dalle elementari alle scuole superiori. In ogni modo, se prendiamo in considerazione la situazione attuale della fede spirituale dei cinesi, [dobbiamo dire che] essa è una domanda pressante, presente da molto tempo, ma che è stata evitata in modo deliberato. È la domanda che rende fragile la crescita della Cina dall'interno e, in una certa misura, determina il destino del futuro sviluppo del Paese.

Oggi, anche se non abbiamo il coraggio di ammetterlo, sappiamo che i principi etici della nostra società sono andati a male. I problemi etici derivano da problemi legati al sistema dei valori, che a loro volta dipendono da problemi spirituali. Questo mostra che il sistema di fede [di valori] applicato per anni dalle autorità esiste solo di nome. Purtroppo, a causa di considerazioni complesse, le autorità cinesi e i media non vogliono ammettere questo fatto e a discuterlo apertamente. La nostra vita quotidiana è piena di sempre più stupefacenti problemi sociali (l'incidente della fabbrica di mattoni nello Shanxi[1]; lo scandalo del latte alla melamina nell'Hebei[2]; lo scambio di identità di Luo Caixia per l'ammissione all'università nell'Hunan[3]; lo scandalo dei rappresentanti del governo di Guizhou e Sichuan che visitano prostitute minorenni; il caso delle corse in auto di Hu Bin nel Zhejiang[4]; il caso di Deng Yujiao nell'Hubei[5]), ma i media sono infiammati solo nel riportare la cronaca, senza analizzare le cause. In pochi casi in cui essi toccano le cause, essi non le legano con la perdita o la mancanza di fede spirituale e perciò non afferrano le cause reali di tali incidenti. Naturalmente, le autorità trattano tutto ciò come incidenti isolati, che non rappresentano la società nel suo complesso. Se sono costretti a considerare questi problemi dalla prospettiva spirituale, essi tendono ad accusare "un piccolo numero di persone" che manca di adesione ai tanto sottolineati valori e sistema morale fondamentali, alla mancanza di "una visione rivoluzionaria della vita e dei valori" e alla mancanza di ideali e fede nel comunismo.

In ogni caso, essi [le autorità] non spiegano perché le loro campagne di propaganda a lungo termine e in larga scala non hanno aiutato un tale "piccolo numero" a forgiare la loro "visione rivoluzionaria per la vita e per i valori". Essi osservano solo la drammatica crescita di crimini e il devastante capovolgimento della moralità sociale. Molto di rado, i nostri media affrontano in modo diretto o arrivano al punto: perché questi valori e sistema morale fondamentale propagati ripetutamente dalle autorità non funzionano? I cinesi che hanno risolto il problema del cibo e del vestire hanno di fatto alcun valore o sistema di fede? Cosa è andato storto nella fede dei cinesi? Pensiamo davvero che non ci sono problemi con la nostra fede o consideriamo insignificanti questi problemi e non degni del nostro studio? Dove sta andando la Cina e quanto lontano?

Senz'altro non possiamo pretendere che questi problemi non esistano e continuare a mantenere lo scaduto sistema di valori, quasi fosse la risposta standard per gli esami di scuola. Fare ciò significa nascondere le radici di tutti i problemi per rimandarli al giorno in cui le contraddizioni verranno allo scoperto. In effetti, il  ripetersi di eventi di massa come quello di Weng'an[6] mostra con chiarezza che le contraddizioni interne sono già deteriorate e cominciano ad affiorare. L'auto-inganno e l'evitare non sono utili. Se la Cina evita di trattare queste questioni di fede, non diverrà mai un potere reale. La questione della fede e il futuro della Cina sono connessi. Chiunque abbia  a cuore il destino della Cina e desidera la sua crescita deve affrontarla, deve pensarla, deve rispondervi.

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