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Nuovi Giochi di Potere al Pcc: Appello Contro Zhou Pechino, 16 mag. - Sono giorni difficili per Zhou Yongkang, il membro del Comitato Permanente del Politburo, da mesi sotto osservazione per la sua amicizia con il deposto leader di Chongqing, Bo Xilai. Dopo le voci su una sua rinuncia alla carica di responsabile per gli apparati di sicurezza cinesi in favore di Meng Jianzhu, attuale ministro per la Pubblica Sicurezza, ora sono i dirigenti di medio livello del Partito in pensione a rivoltarsi contro di lui. E a farlo pubblicamente, con una lettera aperta in cui chiedono esplicitamente la sua rimozione di Zhou Yongkang. "Vogliamo che venga destituito - spiega ai media internazionali Zhao Zhengrong, ex funzionario anti-corruzione dell'estrema provincia meridionale dello Yunnan - perché Zhou Yongkang ha diretto il ‘modello Chongqing’ e sosteneva Bo Xilai. Sono bugiardi. Sono della stessa razza". Il riferimento è chiaramente al periodo in cui Bo era segretario del partito della municipalità di Chongqing, nel quale condusse una campagna fortemente personalistica a base di raid anticrimine - che secondo diversi testimoni prevedevano l’impiego della tortura - e revival neomaoisti. Tra i critici dei metodi dell'ex leader di Chongqing anche Sun Wenguang, professore in pensione dell'università dello Shandong. "I metodi usati per attaccare la criminalità organizzata - spiega il professore - stavano distruggendo l'indipendenza del sistema giudiziario e questo ha portato alla celebrazione di molti processi ingiusti, a una diffusione del terrore". La lettera in sé costituisce un passo estremamente audace: i funzionari di medio livello si esprimono pubblicamente per criticare un membro del Comitato Permanente del Politburo, il vertice assoluto della politica nazionale. Zhou Yongkang, numero nove nella gerarchia del Partito Comunista Cinese, è uno dei massimi funzionari del PCC che, al prossimo Congresso del Partito, previsto in autunno, dovrà lasciare la carica che occupa per raggiunti limiti di età. La sua non rieleggibilità è considerata dagli esperti il motivo principale a favore di una sua "epurazione dolce", con uno svuotamento effettivo dei poteri a lui delegati senza una rimozione dal Comitato Permanente del Politburo, in attesa che i termini del suo mandato scadano naturalmente. A Pechino, intanto, si sta già studiando il dopo-Zhou Yongkang. Secondo una fonte anonima del quotidiano on line Duowei - gestito da esponenti della diaspora cinese negli USA -, dal 7 al 13 maggio scorso si sarebbe tenuta una riunione del Comitato Centrale del Politburo con trecento delegati dalle diverse province cinesi chiamati a decidere i nomi dei futuri leader. Dalla riunione sarebbero emerse due liste, che contengono novità sostanziali sul futuro assetto del potere. Il primo elenco di nomi, invece, gestirebbe il ricambio all'Ufficio Politico del partito con dieci nuovi membri. Il secondo elenco, invece, conterrebbe i cinque nomi che andrebbero a sostituire i sette membri del Comitato Permanente destinati a lasciare il posto per raggiunti limiti di età. Se così fosse, avrebbe vinto la linea di Hu Jintao e Wen Jiabao che, secondo le indiscrezioni raccolte dalla Reuters nei giorni scorsi, volevano un Comitato Permanente ristretto a sette membri. La nuova formula, definita "Xi, Li più cinque membri" (con riferimento ai due nomi già sostanzialmente certi, quello del nuovo presidente cinese, Xi Jinping, e quello del nuovo premier, Li Keqiang) sarebbe un ritorno alla forma che il Comitato Permanente aveva ai tempi di Jiang Zemin, presidente della Repubblica Popolare Cinese dal 1993 al 2003. La riduzione dei membri della stanza dei bottoni viene salutata da alcuni analisti interpellati da Duowei come una mossa che eviterà una decentralizzazione dei privilegi e favorirà un accorpamento del potere. Il ridotto numero di membri del Comitato Permanente andrebbe poi a colpire i gruppi di interesse. Insomma, ridurre i membri per colpire le lobby, in linea con il pensiero politico del primo ministro Wen Jiabao. Nella nuova versione del potere, i dipartimenti della legge e della propaganda verrebbero accorpati in un'unica nuova entità sotto la guida del presidente dell'Assemblea Nazionale del Popolo, ma, soprattutto, a venire eliminata sarebbe la carica di capo della Commissione per gli Affari Politici e Legali occupata ora da Zhou Yongkang, e a cui probabilmente ambiva Bo Xilai prima della rimozione da tutte le cariche pubbliche, avvenuta il 10 aprile scorso, dopo l'arresto della moglie, Gu Kailai, accusata di avere preso parte all'omicidio del businessman britannico Neil Heywood. Ma Bo Xilai sembra una figura ormai dimenticata dalla politica nazionale, appartenente a un passato recente che i molteplici scandali legati alla sua epurazione allontanano sempre più da qualsiasi ipotesi di riabilitazione. Mercoledì il quotidiano di Hong Kong South China Morning Post rivela che a prendere il posto dell'attuale segretario provinciale di Chongqing, Zhang Dejiang, che sostituisce in via provvisoria Bo Xilai dal 15 marzo scorso, sarà l'attuale capo del partito dello Shandong, Jiang Yikang. Jiang, 59 anni, appartiene alla fazione dei "principi rossi", ovvero i discendenti dell'aristocrazia del partito, gruppo di cui fanno parte sia Xi Jinping che Bo Xilai. E proprio da Xi Jinping sarebbe stato nominato per sostituire Zhang Dejiang. Una successione che secondo le fonti del South China Morning Post potrebbe preludere a un ulteriore promozione nel Politburo del Partito. I nuovi giochi di potere di Pechino, dopo l'uscita di scena dell'ex leader di Chongqing, sono ancora in pieno svolgimento.
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