http://www.asianews.it Leung incontra la cittadinanza, ma deve scappare scortato dalla polizia Il nuovo Capo dell’Esecutivo di Hong Kong, sostenuto da Pechino ma osteggiato dagli abitanti del Territorio, ha parlato per circa un’ora in un centro comunitario a Tuen Mun. Ma gli attivisti democratici presenti all’evento lo hanno contestato per le sue scelte politiche e per l’erosione dei diritti umani della popolazione e lo hanno costretto a fuggire. Hong Kong (AsiaNews) - Il nuovo Capo dell'Esecutivo di Hong Kong Leung Chun-ying, sostenuto da Pechino ma osteggiato dalla popolazione, è stato costretto ieri sera a scappare (scortato dalla polizia) da un incontro con la cittadinanza che si stava svolgendo a Tuen Mun. Un gruppo di dimostranti pro-democrazia, infatti, ha protestato in maniera vivace contro la presenza del politico e contro l'erosione dei diritti umani nel Territorio. Dopo circa un'ora di dibattito nel Centro comunitario On Ting Yau Oi, dozzine di attivisti hanno iniziato a chiedere conto a Leung di queste accuse. Dietro di lui, presente sul palco insieme al moderatore Lau Wong-fat (presidente del Consiglio distrettuale locale), è apparsa una donna con un cartello con sopra scritto "Agire": subito dopo si sono alzate in piedi 10 persone, urlando che Leung stava facendo "uno spettacolo politico". Dopo circa quasi un'ora di proteste, la polizia ha caricato il Capo dell'Esecutivo in una macchina e lo ha portato via. La vettura è stata circondata da altri manifestanti, che tuttavia si sono allontanati poco dopo. L'incontro di ieri era l'ultimo di una serie di 6 meeting distrettuali - gli altri si sono svolti a Kei Wan, Tseung Kwan O, Kwai Chung, Kwun Tong, e Tai Kok Tsui - con cui Leung ha cercato di ottenere il sostegno della popolazione. Le proteste, dice una fonte, "erano prevedibili. Incontri di questo tipo si svolgono spesso ma alla presenza di rappresentanti del distretto, non del governo. Comportarsi così significa invitare i democratici a protestare". Inoltre, lo scorso 1 luglio quasi 400mila persone sono scese in piazza a Hong Kong per protestare contro l'elezione di Leung - ottenuta con un sistema elettorale che premia alcuni centri di potere e non con il suffragio universale che il Territorio aspetta sin dal 1997 - e contro la visita del presidente cinese Hu Jintao. Nel corso della marcia, inoltre, i presenti hanno chiesto alle autorità di "fare luce" sulla morte di Li Wangyang (dissidente legato ai moti di Tiananmen, morto mentre era sotto la custodia della polizia cinese) e di attuare un vero sistema democratico nel Territorio. Inoltre, sono stati presentati diversi appelli a favore della democrazia e dello stato di diritto.
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