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L’Attivista Chen Guangcheng E’ Arrivato a New York Pechino, 20 mag. Il viaggio per gli Stati Uniti di Chen Guangcheng si è concluso sabato pomeriggio: il dissidente è atterrato insieme alla moglie e ai due figli attorno alle 18 (ora locale) all’aeroporto internazionale di Newark. “Uguaglianza e giustizia non hanno frontiere”, ha dichiarato Chen alla stampa davanti agli alloggi della New York University, dove l’avvocato cieco completerà gli studi di legge su invito dell’istituto universitario. “La calma e la sobrietà con cui il governo cinese ha gestito la situazione mi fa sentire appagato, spero che le autorità continueranno a concedere spazi di aperture e a guadagnarsi il rispetto e la fiducia della gente”, ha poi aggiunto. Sorridente e sereno, sorretto dalle grucce per la rottura di un piede durante la clamorosa fuga all'Ambasciata americana di Pechino: così appare Chen nell’atto finale di un dramma che aveva innescato un terremoto diplomatico tra Cina e Stati Uniti. “Sono grato all’Ambasciata americana per l’assistenza e al governo cinese per la promessa che i miei diritti di cittadino verrano rispettati sul lungo periodo ha spiegato Chen ai giornalisti credo che la promessa del governo centrale sia sincera, non ho motivo di dubitare che mi stiano mentendo”. Il dubbio diffuso tra gli attivisti è però che una volta negli Usa la voce di Chen possa spegnersi, e con essa l’eco delle sue battaglie civili. Chen nei giorni scorsi malgrado le rassicurazioni del governo - aveva più volte manifestato la preoccupazione per la sicurezza degli altri componenti della sua famiglia rimasti nel villaggio di Dongshigu (provincia dello Shandong), che è tuttora inaccessibile, temendo che fossero esposti a ulteriori rappresentaglie da parte delle autorità locali. In un video-testimonianza diffuso venerdì scorso Chen Guangfu, fratello maggiore di Chen Guangcheng, racconta i dettagli del cruento interrogatorio a cui è stato sottoposto subito dopo la fuga del dissidente. I timori maggiori dei sostenitori di Chen riguardano le sorti del nipone Kegui che è in carcere con l’accusa di “omicidio intenzionale” (il giovane aveva ferito con un coltello uno dei poliziotti che a fine aprile aveva fatto irruzione in casa sua dopo la fuga dell’attivista); i due avvocati noti per il sostegno ai diritti umani, Ding Xingkui e Si Weijiang, che si erano volontariamente incaricati della sua difesa, hanno subito restrizioni per assumere l’incarico, e Chen sarà difeso da due legali governativi.
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