http://www.unita.it Urru, ucciso il mediatore degli ostaggi occidentali Lo cheikh Bahla Ag Nouh, ritenuto uno dei negoziatori che trattano per la liberazione degli ostaggi occidentali in mano a rapitori che agiscono nel Sahel, è stato assassinato venerdì scorso nel centro del Mali, lungo una strada secondaria che unisce Taoudenni e Anefis. Lo riferisce oggi il sito del quotidiano algerino al Khabar, dicendo che i sospetti sono indirizzati verso al Qaida nel Maghreb islamico. Ieri era stato rilasciato il gendarme mauritano rapito - secondo diverse fonti - dalla stessa rete, l'Aqmi (Al Qaida per il Maghreb islamico), che terrebbe prigioniera Rossella Urru. Il silenzio avvolge la sorte della giovane cooperante italiana sequestrata in ottobre nel sud dell'Algeria. E non aiutano ad avere qualche indicazione le notizie confuse di alcuni media mauritani che una settimana fa ne avevano annunciato la liberazione imminente. Lo ha puntualizzato il ministro degli Esteri Giulio Terzi, da Copenaghen, nel pieno delle polemiche politico-diplomatiche sull'uccisione in Nigeria di Franco Lamolinara. «Ho trovato estremamente spiacevole e negativo il rimbalzare immotivato delle notizie false» sul caso Urru, ha sottolineato il capo della diplomazia italiana, deplorando «la ridda di speculazioni e polemiche che ne è seguita». Ma se la possibile trattativa per il rilascio di Rossella è comunque accompagnata dal consueto riserbo, la totale mancanza di notizie anche solo sul suo stato di salute lascia inevitabilmente spazio a interrogativi e paure. «Speriamo che sia una buona notizia anche per Rossella», commenta Mario Sulis, zio della ragazza di Samugheo rapita 140 giorni fa. I genitori Graziano e Marisa continuano a mantenere la linea del silenzio adottata fin dal primo giorno del rapimento e soprattutto continuano a mantenere come proprio punto di riferimento l'Unità di crisi della Farnesina con la quale sono in continuo contatto. E dalla Farnesina, per quel poco o quasi nulla che trapela dall'abitazione di via Brigata Sassari alla periferia del paese, segnali e informazioni che possano indurre all'ottimismo pare proprio che non ne siano arrivati Ely Ould Moktar, il gendarme mauritano sequestrato il 20 dicembre nel sud est della Mauritania e solo qualche giorno fa considerato a rischio vita, è stato liberato, secondo le dichiarazioni di un portavoce di Aqmi all'Agenzia Nouakchott Info, grazie a uno scambio, avvenuto alla frontiera con il Mali, con un un maliano consegnato ai «nostri combattenti». Di Rossella, invece, nulla. E niente neppure su Maria Sandra Mariani, la turista fiorentina di 53 anni rapita anch'essa, nel gennaio 2011, nel sud dell'Algeria. L'inviata del ministro degli Esteri per le emergenze umanitarie, Margherita Boniver, nei giorni scorsi in Mauritania, aveva assicurato che il «governo italiano» si impegna con «tutti i canali a sua disposizione» a «far liberare sempre» i suoi cittadini presi in ostaggio. Ma non ha fatto cenno alle condizioni di salute delle due donne. In Sardegna, intanto, non si ferma la mobilitazione a favore di Rossella Urru. Durante la cerimonia di consegna delle benemerenze sportive 2011, organizzata dal comitato regionale del Coni al Teatro Garau di Oristano, l'assessore provinciale allo Sport Serafino Corrias ha espresso la speranza di una rapida soluzione positiva del sequestro di Rossella.
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