Emilio Delmastro, “La beffa del 5 per mille”, http://www.libreidee.org
Pro Natura, volontari senza soldi: la beffa del 5 per mille Quasi tutte le Pro Natura che operano in Piemonte sono Onlus e quindi hanno il diritto di ricevere la quota del 5 per mille dell’imposta che i propri soci o amici devono pagare in occasione della dichiarazione dei redditi e che possono devolvere a un’associazione. Per associazioni di totale volontariato come le nostre, questi importi sono vitali per svolgere le tante attività, che hanno costi che le sole quote di iscrizione dei soci non sono sufficienti a coprire. Siamo però costretti a fare un chiarimento di come in realtà funziona il meccanismo del 5 per mille e soprattutto del fatto che la volontà del contribuente non viene integralmente rispettata. Infatti, per le dichiarazioni dei redditi dell’anno 2010, l’ultimo anno di cui abbiamo dati certi, oltre 16 milioni di italiani decisero di devolvere ad associazioni o fondazioni il 5 per mille delle imposte pagate allo Stato: la cifra da distribuire fra le varie associazioni ammontò a 463 milioni di euro. Premesso che al momento l’erogazione materiale degli importi da versare alle associazioni non è ancora avvenuta, la cifra che arriverà realmente è pari a 383 milioni di euro, circa il 4 per mille e non il 5. Il motivo è duplice: infatti in sede preventiva il governo aveva fissato un tetto di 400 milioni di euro da erogare, quindi la volontà espressa dagli italiani in sede di dichiarazione dei redditi è stata limitata (per non dire violentata) in anticipo; inoltre, i rimanenti 17 milioni di euro sottratti alle associazioni sono stati accreditati ad altre voci del bilancio statale. La situazione per il vero volontariato è quindi estremamente grave, in quanto in un momento di generalizzata difficoltà economica viene a perdere preziosi finanziamenti espressamente previsti dalla legge. Non dimentichiamo che per tutta la collettività il volontariato costituisce una risorsa nei vari settori in cui opera, dal settore assistenziale a quello sanitario, per finire a quello ambientale, che fra tutti è sempre il parente più povero. Nonostante una petizione sottoscritta da migliaia di associazioni e interrogazioni presentate da parlamentari, nessuna risposta è giunta al momento da parte del governo, in particolare dal ministro Grilli, cui compete la materia. Recentemente il governo ha approvato le erogazioni dei fondi alle 39 (trentanove) associazioni e fondazioni che devono ricevere un importo superiore a 500.000 euro (cioè quasi un miliardo delle vecchie lire). Ancora una volta le piccole e povere associazioni, espressione del vero volontariato, vengono penalizzate a favore di grandi organismi che figurano come Onlus, ma in realtà sono vere e proprie imprese, con numeroso personale dipendente, dove il vero volontariato è marginale. Noi intanto continuiamo ad attendere l’erogazione di poche migliaia di euro, vitali per proseguire la nostra quotidiana attività.
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