La Piattaforma delle Ong Italiane in Medio Oriente è nata 18 anni fa per iniziativa di alcune ong italiane attive nel contesto dell'aiuto umanitario alle popolazioni vittime del conflitto israelo-palestinese. Ad essa aderiscono 36 tra ong e associazioni operanti nell'area Mediterranea e in quella Mediorientale


La Piattaforma Ong Italiane in Medio Oriente e Mediterraneo sull'emergenza umanitaria in Siria

Roma, 30 agosto 2012

In Siria 19 mesi fa, sull’onda della Primavera Araba che ha portato alla caduta di regimi autocratici e dittatoriali che resistevano al potere da decenni, iniziava una vasta mobilitazione per la cancellazione delle leggi di emergenza e a favore di radicali riforme per la democratizzazione del Paese.

La pesante repressione con la quale il Governo siriano ha fronteggiato questi movimenti ha impedito qualsiasi dialogo e transizione pacifica e le ingerenze di alcuni Paesi della Regione hanno contribuito a inasprire lo scontro, che oggi il Comitato Internazionale della Croce Rossa definisce una guerra civile a tutti gli effetti.

L’impatto di questo sanguinoso conflitto sul Paese è stato devastante: 180.000 i rifugiati censiti dall’UNHCR (ACNUR-Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati) in Libano, Turchia, Giordania ed Iraq, circa 1 milione e mezzo gli sfollati all’interno del Paese, un’economia in ginocchio con la lira siriana che ha perso il 70% del suo valore.

Le organizzazioni non governative italiane operanti nella Regione che aderiscono alla Piattaforma delle Ong Italiane in Medio Oriente e Mediterraneo esprimono la loro profonda preoccupazione per il destino di un’intera popolazione duramente colpita da violenze che si intensificano di giorno in giorno. E' necessario inoltre scongiurare la minaccia di un'ennesima guerra spacciata per umanitaria. Solo una soluzione politica del conflitto aprirà alla popolazione della Siria la prospettiva di un futuro pacifico, nel quadro di uno Stato unitario e democratico, evitando la sua frantumazione e il suo smembramento e le ripercussioni inevitabili di tensioni in tutta l'area.

Nell’immediato, la protezione della popolazione civile e il libero accesso delle organizzazioni umanitarie per il soccorso agli sfollati e ai rifugiati è un obbligo che il diritto internazionale impone venga rispettato dalle autorità siriane e da tutte le parti coinvolte nel conflitto.

Fino ad oggi, l’assistenza umanitaria alla popolazione siriana vittima delle violenze, in patria o rifugiata nei Paesi vicini, è molto limitata e il piano umanitario delle Nazioni Unite è ancora scarsamente finanziato. Le Ong italiane in questi mesi hanno lavorato in Libano, Giordania, Iraq con fondi privati e di organizzazioni internazionali per garantire protezione, assistenza e supporto ai rifugiati, agli sfollati e alle comunità che con enormi sacrifici li accolgono.

Nel suo intervento sulle pagine del quotidiano 'La Repubblica' del 23 agosto il Ministro degli Affari Esteri italiano Giulio Terzi ha annunciato l'attivazione di una 'task force' per affrontare in modo coordinato l'intervento diplomatico e quello umanitario in Siria, dando precise indicazioni sull'agenda politica del nostro Paese.

La Piattaforma delle Ong Italiane in Medio Oriente e Mediterraneo auspica che sia ascoltata la voce e valorizzata l'esperienza della società civile italiana impegnata da decenni nell'area mediterranea e mediorientale, spesso in contesti di crisi come quella siriana di oggi, per l'affermazione dei diritti umani, della pace e della convivenza dei popoli in tutta la Regione.

La Piattaforma, pur accogliendo positivamente la volontà del nostro Governo di non porre più indugi all'intervento diplomatico e umanitario,

•                sottolinea la necessità oggettiva e indispensabile di garantire piena imparzialità, neutralità e indipendenza della sfera dell'azione umanitaria nell'assistenza a rifugiati, sfollati e comunità coinvolte nel conflitto, negando ogni subordinazione all'agenda politica degli Stati. E' inoltre indispensabile la garanzia di un'effettiva attenzione e l'impegno del nostro Governo alla tutela della sicurezza dei civili assistiti e delle operatrici e operatori umanitari attivi nell'area, particolarmente importante vista la complessità della crisi siriana e la sua ripercussione nei Paesi vicini

•                chiede un coordinamento tra tutti gli attori italiani istituzionali e della societa' civile impegnati nel contribuire alla soluzione pacifica del conflitto e a fornire i necessari aiuti umanitari alle vittime civili, iniziando dall’immediata convocazione da parte della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri, di concerto con il Ministero per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione, del Tavolo istituzionale per il Medio Oriente e Mediterraneo

•                auspica che le scelte per gli aiuti di emergenza ai civili siriani siano definite in un quadro generale di coerenza e rispondenza ai bisogni effettivi delle popolazioni sfollate e rifugiate, di concerto con gli organismi internazionali attivi nella Regione

top