Verona, 18 giugno 2012 Lettera Aperta del Movimento Nonviolento sul Servizio Civile Al Presidente del Consiglio dei Ministri Sen. Mario Monti Al Ministro alla Cooperazione e l’Integrazione con delega al servizio civile Dott. Andrea Riccardi e p.c. Al Direttore dell'Ufficio Nazionale del Servizio Civile Cons. Federico Fauttilli Oggetto: L' UNSC e la Presidenza del Consiglio dei Ministri Il Movimento Nonviolento esprime la propria perplessità per l'ipotesi, di cui da più parti si sente parlare, di un trasferimento funzionale dell'Ufficio Nazionale del Servizio Civile dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri al Dipartimento per la Gioventù. Premesso che esprimiamo un apprezzamento per l'operato del Ministro Riccardi dal punto di vista della gestione di questa delega politica, in una fase in cui anche il Servizio Civile ha ricevuto pesanti tagli dal Governo, riteniamo tuttavia non fondato su un piano culturale l'eventuale passaggio tout-court del Servizio Civile alle cosiddette "politiche giovanili". Perché non è di questo che si tratta, o meglio, non solo di questo. E' indubbiamente un fatto che il SCN abbia costituito, fin dalla sua istituzione, la più attiva e importante azione politica rivolta alle giovani generazioni, che ha visto l'impegno di centinaia di migliaia di giovani, obiettori di coscienza prima, volonari civili successivamente. Per questo motivo, peraltro, ci sembra assolutamente miope che il SCN sia stato oggetto di drastici tagli di finanziamento. Ma, come stabilisce la legge istitutiva n. 64 del 2001, la prima finalità del SCN non è di tipo generazionale avendo un carattere di portata più generale, ossia di "concorrere, in alternativa al servizio militare, alla difesa della Patria con mezzi e attività non militari", come stabilito dall'art. 1, comma a. Ciò significa che il servizio civile è, in via prioritaria, un istituto di difesa della Patria, come sancito, a suo tempo, anche dalle sentenze della Corte Costituzionale recepite dal Legislatore, e il volontario civile può propriamente essere definito "difensore civile della Patria". Questo principio ha un doppio valore: storico, perché riconosce l'indissolubile legame tra questo istituto e l'obiezione di coscienza al servizio militare (di cui quest'anno tra l'altro - si celebra il 40° anniversario della legge istitutiva n. 772 del 1972); civile, perché è il fondamento di molti progetti di Enti di Servizio Civile (tra i quali il nostro) volti alla costituzione di una vera "difesa civile non armata e nonviolenta" della Patria, aderente agli art. 11 e 52 della Costituzione della Repubblica. Per queste ragioni riteniamo che la collocazione più consona al ruolo del SCN sia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove attualmente risiede, e, allo scopo di sviluppare sempre meglio la sua funzione di difesa della Patria, chiediamo la rapida nomina del nuovo Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta, presso l'UNSC. Con ossequio, per il Movimento Nonviolento Pasquale Pugliese (Segretario) Raffaella Mendolia (Segretaria) Mao Valpiana (Presidente)
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