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Commessa militare no grazie Titolare e amministratore Morellato Termotecnica e Morellato Energia - L’impresa Morellato di Pisa, in piena crisi, rifiuta una commessa militare per pure motivazioni etiche dopo consultazione con i lavoratori. Ecco la lettera dell’imprenditore pubblicata sul sito www.perlapace.it Care amiche ed amici del Distretto di Economia Solidale AltroTirreno, la crisi economica e finanziaria sta colpendo pesantemente il tessuto produttivo del nostro Paese. Una situazione generata dall’irresponsabilità di un’economia e di una finanza senza regole si sta sempre più tramutando in imprese che soffrono, lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione, fatturati in caduta libera, come sta accadendo nei nostri territori per il caso delle aziende di cui sono titolare, la Morellato Termotecnica (www.morellatotermotecnica.it) e la Morellato Energia (www.morellatoenergia.it). La scorsa settimana è arrivata in ditta una richiesta di sopralluogo e, successivamente, di preventivo, dalla Wass (un’azienda del gruppo Finmeccanica che contribuisce allo sviluppo di tecnologia militare). Hanno proposto alla Morellato Termotecnica (la ditta del gruppo che si occupa di idraulica, climatizzazione e solare termico) una commessa da 30mila euro circa, 8-10mila di utile, per diversi interventi tra cui una sistema di raffreddamento per una vasca da 10mila litri, usata nei loro laboratori. E’ una cifra importante, che potrebbe corrispondere a quello che si potrebbe ottenere con l’installazione di 38 climatizzatori o di 12 impianti di solare termico e che ci aiuterebbe a tamponare almeno temporaneamente i problemi dell’oggi. L’attuale situazione di crisi economica, il crollo del fatturato e le difficoltà che stanno affrontando le nostre aziende, ci ha messo nelle condizioni di dover scegliere tra coerenza e necessità, tra accettare una commessa che avrebbe dato ossigeno alle casse ma derogando sui principii etici oppure rifiutare in nome di una coerenza di base, ma contraddicendo le basi della razionalità economica. Abbiamo aperto una discussione interna ed un confronto con OdES, l’Officina dell’Economia Solidale di Pisa, a partire dal Patto per il Distretto di Economia Solidale che ci siamo impegnati a sottoscrivere lo scorso maggio e che definisce la cornice di coerenza e di cooperazione reciproca all’interno della quale gli aderenti al patto dovrebbero muoversi ed agire. Tutto questo ha portato a sviluppi importanti. Lunedì scorso, dopo una riflessione sofferta, abbiamo deciso di mandare un’email alla Waas confermando l’intenzione di non procedere con la proposta commerciale. Nonostante la crisi aziendale non sia risolta né migliorata nel corso degli ultimi giorni, alla fine abbiamo deciso che non presenteremo la nostra offerta per l’impianto da installare. Siamo consapevoli che il nostro contributo alla realizzazione della struttura militare sarebbe stato marginale e certamente ci sarà un’altra azienda che ci sostituirà, ma non ce la sentiamo di mettere le nostre competenze al servizio di un’opera che potrà sviluppare tecnologia bellica. La discussione interna e la disponibilità dimostrata da OdES, hanno aiutato ad evitare di fare un passo in una direzione insostenibile, almeno eticamente. Rimane però aperto tutto il resto: la necessità di dare risposte all’interno dell’azienda a chi, tra i lavoratori, potrebbe non capire; l’importanza di approfondire forme di solidarietà e collaborazione all’interno del Patto del Distretto di Economia Solidale; il ruolo positivo che ha giocato e che potrebbe giocare l’economia solidale nell’aiutare le persone (prima che le aziende) a non rimanere compressi tra necessità e coerenza. Per questo crediamo importante andare avanti assieme, anche con il supporto delle reti dell’economia solidale e sociale, perchè non debba più accadere che imprese come la nostra si debbano trovare in situazioni simili. L’attuale momento storico è difficile per tutti e le vie d’uscita sono molte. Noi abbiamo scelto quella della cooperazione e dell’approccio etico all’economia. Nonostante i problemi, anche davanti alle difficoltà crediamo non si possa derogare su certi principii. Ma per poter andare avanti abbiamo bisogno anche di voi, del vostro sostegno e della vostra collaborazione. Un caro saluto
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