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Greenpeace in azione nell'Artico: obiettivo Gazprom Attivisti di Greenpeace, tra cui il direttore esecutivo internazionale Kumi Naidoo, hanno scalato la piattaforma petrolifera della Gazprom, Prirazlomnaya, per domandare alla Russia di abbandonare i piani di perforazione petrolifera nell'Artico. Gli attivisti di Greenpeace non sono mai a riposo. Questa volta I sei "occupanti" sono americani, canadesi, finlandesi e tedeschi. Sulla piattaforma hanno issato uno striscione con la scritta "Stop alle trivellazioni nell'Artico". La piattaforma petrolifera Prirazlomnaya è la prima di tipo permanente nel Mare Artico, i lavori per la sua realizzazione sono ormai giunti al termine dando la possibilità alla Gazprom di iniziare a trivellare in Artico. Se ciò accadesse sarebbe la prima compagnia petrolifera ad estrarre petrolio in questa zona del pianeta. Per scongiurare questa possibilità gli attivista dell'associazione ambientalista sono al "lavoro". E' di qualche ora fa la notizia che i sei attivisti, già protagonisti del blocco dei lavori alla piattaforma russa, si sono incatenati all'ancora della nave Anna Akhmatova, che trasporta i lavoratori della piattaforma Prirazlomnaya, impedendo all'imbarcazione di salpare alla volta della gigantesca piattaforma. Secondo una ricerca americana del National Snow and Ice Center la superficie dei ghiacci è a rischio, a breve potrebbe raggiungere il livello del 2007 per poi continuare a ridursi, con un nuovo record già nel mese di settembre. Per questo l'associazione ambientalista ha deciso di intervenire in modo drastico e deciso con azioni di forza corali, bloccando i lavori e affrontando i getti d'acqua degli idranti usati dai marinai della Akhmatova.
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