Acqua potabile inquinata per decreto? no grazie! December 10 Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea
e per opportuna conoscenza:
Oggetto: Osservazioni per il rigetto dello schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea identificato con notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro microcistina - LR e relativo valore di parametro"; schema di decreto che se approvato consentirebbe la presenza nell'acqua potabile di microcistine cancerogene. Le seguenti Osservazioni sono dedicate alla memoria di Rachel Carson, Laura Conti, Luce Fabbri, Hans Jonas, Ivan Illich ed Alexander Langer Gentili signori, vi inviamo le seguenti Osservazioni intese a richiedere e motivare il rigetto dello schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea identificato con notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro microcistina - LR e relativo valore di parametro". I. Sul piano sanitario Lo schema di decreto interministeriale avrebbe conseguenze semplicemente criminali e disastrose per la salute delle persone, poiche' se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene, come ha rilevato per prima la prestigiosa Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) alle cui Osservazioni depositate in data 20 novembre 2012 qui si rinvia. II. Sul piano scientifico Lo schema di decreto interministeriale e' in flagrante contrasto con l'evidenza scientifica: "... E' acclarata senza possibilita' di equivoco la gravita' del problema dell'eutrofizzazione e il pericolo per la salute umana determinato della presenza di cianobatteri e microcistine in corpi idrici utilizzati per l'erogazione di acque potabili; e' inoltre acclarata la grande, e in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri; e vi e' chiara nozione della potenziale pericolosita' della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali; delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte; delle documentate e croniche difficolta' in Italia di una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita'; della mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni su tutto il territorio nazionale italiano; ed infine e soprattutto del documentato e concreto rischio per la salute umana e quindi della necessita' di tutelare e preservare le caratteristiche di qualita' delle acque come disposto dalla Direttiva 98/83; ne consegue che lo schema di decreto interministeriale citato si configura altresi' come atto in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale" (Isde, doc. cit.). Si vedano anche i rilievi dell'illustre scienziato - e docente universitario di Biologia generale, di Fondamenti di Diritto ambientale e di Bioetica - prof. Gianni Tamino nel suo intervento del 10 dicembre 2012. III. Sul piano giuridico erga omnes Lo schema di decreto interministeriale stravolge e viola il decreto legislativo 31/2001, come evidenziato da tutti i soggetti intervenuti ed in particolare dalla XII Commissione Permanente della Camera dei Deputati del Parlamento italiano; e viola altresi' il dettato della Costituzione italiana, come ha autorevolissimamente rilevato tra gli altri l'illustre magistrato Ferdinando Imposimato nel suo intervento del 7 dicembre 2012. Pubblichiamo la nota del Gruppo Qualità dell'Acqua che riprendendo l'appello dell'ISDE ha chiesto con una propria lettera inviata ai sindaci che venga revocato lo schema di decreto interminesteriale che pretenderebbe di consentire di erogare come potabile acqua inquinata da sostante tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine.: Egregi Signori Tale schema di decreto introduce de facto l'ammissibilità della presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine nelle acque destinate a consumo umano, laddove invece la presenza di tale agente inquinante non deve essere ammessa in nessun caso nell'acqua potabile. E' a tutti evidente che l'approvazione e l'entrata in vigore di tale decreto viola la vigente legislazione ed avrebbe come esito un gravissimo danno per la salute delle persone e per l'ambiente. La Dott.ssa A.Litta ci informa della situazione del lago di Vico, ma non di meno sono alcuni invasi Siciliani : questi laghi sono affetti ormai da lungo tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre più frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b. L'Isde (International Society of Doctors for the Environment Italia) ha gia' inviato al responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione EU un documento di Osservazioni finalizzate al rigetto dello schema di decreto interministeriale citato, ma occorre che vi sia una più ampia informazione, sensibilizzazione e mobilitazione. Sollecitiamo pertanto un vostro tempestivo intervento sia nei confronti della Commissione Europea sia per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e tutte le istituzioni variamente interessate, affinche' lo schema di decreto interministeriale sia rigettato.. I tempi per intervenire presso la Commissione Europea presentando Osservazioni in opposizione allo schema di decreto sono ristretti: occorre che le Osservazioni pervengano all'ufficio preposto entro la metà di dicembre. E gli stessi tempi sarebbero opportuni per intervenire presso i Ministeri della Salute e dell'Ambiente. Hanno già raccolto l'appello dell'Associazione italiana medici per l'ambiente anche 6 deputati presentando una interrogazione parlamentare al seguente link http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=3709&arg=1&red=1 . Inoltre anche l'Euro Deputato Niccolò Rinaldi ha presentato una interrogazione in Commissione EU.
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