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«LasciateCie entrare» Oggi presidi in Italia Condizioni di vita disumane, nessuna assistenza legale, pestaggi, violazioni delle richieste d'asilo e respingimenti forzati. Ecco la lista nera delle infrazioni che si compiono nei Cie (Centri d'identificazione ed espulsione), tenute sotto silenzio negando ai media l'accesso per verificare ciò che succede.
Pisapia: «Firmo anche io. Diciamo no ai Cie-carcere» Oggi giornalisti, operatori sociali, politici, legali e volontari si daranno appuntamento alle 11 davanti a 12 su 22 Cie e Cara in tutta Italia per i presidi «LasciateCie entrare», una campagna che vede protagonisti anche Ordine dei giornalisti e Fnsi. «Vogliamo che sia garantito l'ingresso alle organizzazioni che si occupano di migranti e che sia ristabilito il diritto di cronaca. Se non si garantisce l'accesso, non ci può essere nemmeno trasparenza». Con queste parole Gabriella Guido della rete Primo marzo denuncia la violazione del diritto dovere dei giornalisti di informare. Guido è fra le coordinatrici a livello nazionale della manifestazione «LasciateCie entrare»: «Ogni presidio è autorganizzato, non abbiamo dato disposizioni dall'alto». Ovunque saranno presenti politici e ci saranno delegazioni che cercheranno di entrare nei centri. I Cie destano preoccupazione anche tra i legali. Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione) afferma che in queste strutture non c'è alcuna garanzia del diritto di difesa. «Questa è una campagna di sensibilizzazione - conclude Guido - che convinca il ministero dell'Interno a risolvere questa situazione di inaccessibilità». (www.redattoresociale.it)
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