Lettera aperta a Susanna Camusso
Segretaria generale della CGIL

Il Movimento Nonviolento alla CGIL su sciopero, spese militari, guerra.

Gentile Susanna Camusso,

            mentre prepariamo la “Marcia per la pace e la fratellanza  dei

popoli”, il 25 settembre da Perugia ad Assisi nel cinquantesimo

anniversario della prima del 1961, noi che ci diciamo "amici della

nonviolenza", secondo la definizione che volle dare Aldo Capitini,

fondatore del nostro Movimento Nonviolento, saremo nelle piazze d'Italia

anche il 6 settembre insieme ai  lavoratori italiani.

            Saremo in piazza con voi per sottolineare con forza che, mentre con il

pretesto della crisi internazionale si taglia tutto ciò che ancora

rimanda ad un'idea di Stato come patto solidale tra i cittadini voluto

dalla Costituzione, non si opera nessun taglio alle spese militari che

sono invece già di per sè una rottura in atto e permanente della stessa

Costituzione, in quanto preparano lo “strumento guerra” che essa

ripudia, sottraendo preziose e ingenti risorse al bilancio dello Stato.

            Mentre l’economia del nostro Paese scivola sempre più in basso, è

invece stabilmente all'ottavo posto tra i paesi che spendono di più per

spesa pubblica militare, come ci ricorda tutti gli anni l'autorevole

osservatorio del Sipri di Stoccolma. E mantiene questa posizione non

solo non operando tagli in questo settore, ma aumentando – anno dopo

anno – l'investimento pubblico nelle spese per la guerra. La cifra

astronomica di 25 miliardi di euro, ormai raggiunta dalla spesa bellica,

è il valore di un'intera finanziaria di lacrime e sangue per i cittadini

e i ceti popolari!

            Il Parlamento ha recentemente confermato l'acquisto di 131

cacciabombardieri nucleari F35, per un costo complessivo di ulteriori 16

miliardi di euro, senza considerare le successive spese di manutenzione.

Con il costo di uno solo di questi orrendi mostri, portatori di morte,

si possono aprire 300 asili nido o pagare l'indennità di disoccupazione

per 15.000 cassintegrati.

Se poi si vanno a vedere gli impegni per i programmi pluriennali dei

sistemi d’arma, si scopre che dal 2011 al 2019, per nuovi bombardieri,

elicotteri, portaerei, fregate, sommergibili e veicoli blindati, il

Governo ha impegnato una spesa di 46 miliardi e mezzo, ossia

l'equivalente di un’altra enorme finanziaria!

            Noi del Movimento Nonviolento saremo a fianco della CGIL nello sciopero

generale ed invitiamo Lei ad essere al nostro fianco alla Marcia

Perugia-Assisi, ma chiediamo anche che il più grande sindacato italiano,

faccia suo l'appello del Presidente Pertini: "si svuotino gli arsenali,

strumenti di morte, e si colmino i granai, strumenti di vita". Chiediamo

che nelle piazze dei lavoratori si dica, chiaro e forte, che il primo

principio di equità, di civiltà e di costituzionalità è il taglio

drastico delle spese militari e la loro riconversione in spese civili e

sociali.

            Come insegnava don Lorenzo Milani ai ragazzi di Barbiana, due sono le

leve per cambiare le  leggi ingiuste degli uomini, il voto e lo

sciopero. E poiché in questo momento  ci è impedito lo strumento

democratico del voto, condividiamo la scelta del più  grande sindacato

italiano di usare il più importante strumento di lotta  nonviolenta di

cui il movimento sindacale è custode: lo sciopero generale.

MOVIMENTO NONVIOLENTO

Mao Valpiana, presidente

Raffaella Mendolia, segretaria

Pasquale Pugliese, segretario

Verona, 26 settembre 2011

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