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Wikileaks, soldato Manning in aula Davanti a un tribunale militare della base di Fort Meade, in Maryland, è iniziata venerdì 16 dicembre la vicenda processuale per il soldato Bradley Manning, ovvero la 'gola profonda' di Wikileaks, colui che avrebbe fornito a Julian Assange tra il 2009 e il 2010 centinaia di migliaia di documenti 'classificati', mettendo così in serio imbarazzo il Dipartimento di Stato Usa e le diplomazie di mezzo mondo, e facendo gridare il Pentagono al tradimento. IN ISOLAMENTO 18 MESI. Dopo un anno e mezzo in galera, che ha trascorso in gran parte in isolamento, Manning è comparso per la prima volta davanti ai giudici, che però non dovranno stabilire se è colpevole o innocente, ma solo se il suo caso debba finire davanti alla corte marziale o meno. Il suo difensore civile, avvocato David Coombs, ha scelto di attaccare sin dall'inizio a testa bassa, accusando di parzialità il pubblico ministero, colonnello Paul Almanza e chiedendone quindi la ricusazione, che egli stesso avrebbe dovuto accettare. Un attacco che però è andato a vuoto: «Respingo la richiesta della difesa di ricusarmi», ha detto il colonnello. Convocati in aula 20 testimoni. Spunta il nome di Obama Il procedimento va quindi avanti, con l'accusa che ha presentato una lista di 20 testimoni, che hanno già avuto l'autorizzazione a deporre, e la difesa che ha lamentato di essersi vista negare la medesima autorizzazione per 36 dei suoi 38 testimoni. Secondo la Afp, tra questi ci sarebbero anche il presidente Barack Obama, il segretario di Stato Hillary Clinton e l'ex segretario alla difesa Robert Gates. RISCHIA L'ERGASTOLO. Manning, che sabato 17 dicembre compie 24 anni, rischia l'ergastolo. Deve rispondere di 22 capi d'accusa, tra cui il più grave è «collusione con il nemico», reato che prevede come massima pena la condanna a morte, che però l'esercito ha fatto sapere di non volere chiedere. «SALVATE IL SOLDATO MANNING». Sin dall'inizio, mutuando il celebre film di Steven Spielberg, è nato un comitato Salvate il soldato Manning, che anche venerdì 16 ha fatto sentire la propria voce con una manifestazione davanti ai cancelli della base di Fort Meade, dove la sicurezza era stata visibilmente rafforzata. PROCESSO A PRIMAVERA 2012. In molti hanno indossato davanti al volto una maschera che riproduce i lineamenti del militare imputato e hanno innalzato cartelli con scritte come: «Siamo tutti il soldato Manning», o «Processo veloce? 18 mesi», con un riferimento alla detenzione a cui è stato fino ad ora costretto. Di certo, dopo l'avvio i tempi non saranno particolarmente veloci. Secondo le previsioni, l'udienza preliminare dovrebbe durare cinque giorni, mentre il processo vero e proprio potrebbe cominciare nella prossima primavera. |