Tratto da La Nonviolenza e’ in Cammino
Verso La Marcia Perugia-Assisi. Sette Domande a Domenico Gallo
Domenico Gallo, illustre giurista, e' nato ad Avellino nel 1952, magistrato ed acuto saggista, gia' parlamentare, tra gli animatore dell'Associazione nazionale giuristi democratici; tra i suoi scritti segnaliamo particolarmente: Dal dovere di obbedienza al diritto di resistenza, Edizioni del Movimento Nonviolento, Perugia 1985; Millenovecentonovantacinque, Edizioni Associate, Roma 1999; (a cura di, con Corrado Veneziano), Se dici guerra umanitaria. Guerra e informazione. Guerra all'informazione, Besa, 2005; (a cura di, con Franco Ippolito), Salviamo la Costituzione, Chimienti, Taranto 2006. Vari suoi scritti sono disponibili nel sito www.domenicogallo.it
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Domenico Gallo: Io credo che il significato piu' rilevante sia quello educativo. La marcia, uscendo dalla semiclandestinita' dei primi anni, e' divenuta un evento che ha catalizzato l'impegno di centinaia di migliaia di persone, soprattutto giovani, sui temi della convivenza pacifica, del rispetto dei diritti umani, del riconoscimento dei diritti dei popoli altri, della solidarieta' internazionale nella lotta contro le situazioni di violenza e di ingiustizia, della denunzia della logica distruttiva dei conflitti armati e della corsa agli armamenti. Quindi la marcia e' stata un fattore di educazione e di autoeducazione per piu' generazioni di cittadini. Il problema e' che soprattutto nell'ultimo decennio, si e' consolidato un atteggiamento congiunto della forze politiche dominanti e dei principali mezzi di informazione che mira a rendere sterile il terreno sul quale sono stati distribuiti i semi della nonviolenza, introducendo una sorta di "diseducazione permanente" che inevitabilmente incide sul senso comune. A cio' si aggiunga che la crescente torsione oligarchica del sistema politico, ha relegato fuori dalla dinamica politica i valori ed i significati veicolati dalla marcia, rendendo percio' sterili i semi seminati dalla marcia. Insomma quel percorso che padre Balducci indicava come essenziale per il movimento per la pace, cioe' la transizione dall'etica alla politica, e' stato pesantemente ostacolato e la nonviolenza e' stata respinta fuori dal recinto della politica e confinata nel limbo di un'etica che ogni giorno viene denigrata e diffamata dai mass media del regime.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Domenico Gallo: Io credo che il tema della pace e della fratellanza fra i popoli quest'anno si deve confrontare con le novita' che sono emerse sull'altra sponda del Mediterraneo e deve far emergere la possibilita' di creare un comune sentire, un ponte ideale che ci affratelli con i popoli che soffrono per la violenza del potere (come in Siria) e sono in lotta per costruire una prospettiva di vita democratica nei loro paesi, fondata sul rispetto della dignita' e dei diritti umani fondamentali.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Domenico Gallo: Non sono competente per rispondere a questa domanda. Posso solo dire che se non si riaprono i canali di comunicazione politica fra societa' e Stato, quindi se non si recupera l'agibilita' politica delle Istituzioni, la cultura della nonviolenza rischia di appannarsi.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Domenico Gallo: Anche su questo argomento non sono tanto competente. Pero' la risposta l'ho gia' data. Occorre agire per riaprire le porte della politica alla partecipazione dei cittadini.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Domenico Gallo: In Italia il fatto piu' significativo e' la grande mobilitazione sul tema dei beni comuni che, attraverso i referendum sull'acqua, quello sul nucleare e - con significato diverso ma convergente - quello sul cosiddetto "Lodo Alfano", hanno introdotto una grande contraddizione nel sistema politico oligarchico vigente nel nostro paese, facendo emergere attraverso una esperienza di mobilitazione dal basso (che costituisce una forma di azione popolare nonviolenta) l'esigenza di perseguire il bene pubblico, assicurando la tutela dei beni comuni. Sul piano internazionale hanno straordinario valore le rivolte che sono maturate nel mondo arabo, che hanno avute tutte per oggetto la richiesta di democrazia e di rispetto dei diritti umani e sono state tutte basate su azioni popolari di resistenza nonviolenta, almeno fino a quando la violenza dei regimi non ha imposto il linguaggio delle armi (com'e' avvenuto in Libia).
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Domenico Gallo: Sul piano interno bisogna continuare il lavoro che e' iniziato con i referendum e tirarne le fila, nel senso che occorre continuare a costruire forme di comunicazione e di solidarieta' dal basso volte a modificare l'uso oligarchico della istituzioni. Sul piano internazionale bisogna costruire rapporti di scambio e di fratellanza con i popoli che si battono per la democrazia sull'altra sponda del Mediterraneo e rimettere la lotta per la pace e la giustizia al centro delle relazioni internazionali.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Domenico Gallo: Io gli direi che l'unico modo per sfuggire alla disperazione in cui puo' precipitare la condizione umana e' quello di avere fede che esiste un sostrato di umanita' che accomune tutti gli uomini e le donne, in nome del quale ci si puo' riconoscere nell'altro ed essere riconosciuti come membri della stessa famiglia umana. Se si entra in questa prospettiva, allora si possono condividere le sofferenze degli altri e sentirsi alleati a combattere contro il dolore provocato dall'ingiustizia e dalla violenza.
3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A PIERPAOLO LOI
[Ringraziamo Pierpaolo Loi (per contatti: pierp.loi@tiscali.it) per questa intervista.
"Sono nato a Orroli (Nu) il 23 dicembre del 1952. Ho conseguito la maturita' classica prima e quella magistrale poi a Cagliari. Ho proseguito con gli studi teologici e filosofici conseguendo il baccellierato e la licenza in Teologia fondamentale e dogmatica presso la Facolta' Teologica della Sardegna e la Laurea in filosofia presso l'Universita' degli Studi di Cagliari. Dall'anno scolastico 1983/84 lavoro come maestro nella scuola elementare. Ho praticato per molti anni l'obiezione fiscale alle spese militari partecipando alla divulgazione della campagna di obiezione alle spese militari. Dalla fine degli anni Settanta sono membro attivo della Rete Radie' Resch, associazione di solidarieta' internazionale fondata da Ettore Masina. Collaboro con la rivista online www.ildialogo.org. Mi interesso anche di teologia della liberazione, di ecumenismo e di dialogo interreligioso. Attualmente collaboro con la Comunita' "La Collina" - Serdiana, che promuove la giornata del dialogo cristiano-islamico e con la rivista "La Collina". Recente la pubblicazione di due brevi articoli su Tolstoj e Panikkar e un breve saggio su Capitini: Lev Nicolaevic Tolstoj, il rivoluzionario nonviolento, "La Collina", anno IV, n. 2, aprile/giugno 2011, p. 28; Raimon Panikkar, l'orizzonte del dialogo, "La Collina", anno IV, n. 2, aprile/giugno 2011, p. 29; Capitini, la nonviolenza e la Marcia Perugia-Assisi, "La Collina", anno IV, n. 3, luglio/settembre 2011, pp. 28-29 (prima parte)"]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Pierpaolo Loi: Aver contribuito a rendere viva la cultura e la pratica della nonviolenza attiva in Italia e nel mondo in un tempo in cui la non-cultura della violenza istituzionalizzata dello stato, del militarismo e della guerra ha prevalso fino ad oggi con l'assurda guerra in Libia. Aver indicato che un'alternativa alla soluzione violenta dei conflitti e' possibile attraverso la pratica della noncollaborazione, della disobbedienza civile e dell'obiezione di coscienza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Pierpaolo Loi: Una presenza straordinaria di persone, donne e uomini, giovani e adulti, credenti di tutte le fedi (religiose e laiche) decisi a proclamare il rifiuto incondizionato della guerra come azione "politica" e a portare avanti la lotta nonviolenta per un mondo di giustizia e di pace; a smascherare l'economia di guerra.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Pierpaolo Loi: Sebbene i media non diano spazio alla cultura e alle pratiche nonviolente si diffonde una sensibilita' nuova anche per l'azione di operatori sociali e insegnanti nelle scuole di ogni ordine e grado. Non si ha molta visibilita', tuttavia c'e' un fermento che si percepisce nei dibattiti e nelle manifestazioni (la diffusione a livello locale delle "Marce per la pace").
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Pierpaolo Loi: Dovranno sempre piu' svolgere un ruolo di coscienza critica della societa' e di elaborazione di alternative possibili e di modelli attuabili nella gestione dei conflitti sia a livello locale che a livello globale, attraverso l'impegno dei singoli e dei gruppi, anche restando aperti alle possibili sinergie con quella parte delle istituzioni che si mettono in discussione (sia religiose che partitiche).
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Pierpaolo Loi: Sicuramente le "rivolte" che hanno determinato il cambiamento dell'assetto politico in Tunisia e in Egitto, dove milioni di persone hanno praticato la lotta nonviolenta; il digiuno proprosto dal Movimento Nonviolento per dire no alla guerra in Libia che si e' protratto per alcuni mesi.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Pierpaolo Loi: Mobilitarsi per porre fine alla guerra in Libia; creare occasioni d'incontro con le comunita' di immigrati; lottare apertamente contro ogni forma di xenofobia e razzismo (soprattutto nei confronti dei rom).
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Pierpaolo Loi: Risponderei che la nonviolenza e' un orizzonte, un processo che porta la persona umana a sentirsi parte di una comunita' piu' ampia (che coinvolge animali, piante, pietre, ecc.) e la spinge ad agire secondo il dettame della propria coscienza in modo tale da lottare per affermare il diritto contro il sorpruso e l'ingiustizia con una forza capace di accettare di essere offesi nel corpo e nello spirito, ma mai di offendere... La nonviolenza, come l'hanno vissuta e insegnata i grandi maestri dell'umanita', da Budda a Gesu' di Nazareth, da Francesco d'Assisi a Tolstoi, da Gandhi a Capitini, non e' passivita' e vigliaccheria, ma lotta coraggiosa fino al dono della propria vita, se necessario. Consiglierei la lettura di testi significativi di questi maestri.