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08/12/2011

Masimo Zucchetti, professore al Politecnico di Torino, racconta a PeaceReporter il lato pacifico della manifestazione NoTav
di Nicola Sessa

"Questa mattina ci sono stati tre cortei in occasione del sesto anniversario della "presa di Venaus": due cortei erano su a Giaglione e Chiomonte e sono arrivati alle reti del "non cantiere". Un altro, quello più numeroso con circa 10 mila persone, è partito da Susa stazione e ha percorso tutta la statale fino all'autoporto che è subito di fianco all'autostrada. Vista la quantità di persone e sull'onda dell'entusiasmo, è stata occupata l'autostrada Torino-Bardonecchia che è stata chiusa al traffico in tutti e due i sensi di marcia a partire dalle 12:45. Il presidio che dove essere costituito all'autoporto è stato, di fatto, trasferito sull'autostrada con palco, cucine, tende. E' una situazione surreale, ma i media non ne parlano".

Sì, infatti l'attenzione è tutta per gli scontri. Cosa succede?

"Noi da quaggiù abbiamo visto solo i fumi: i due cortei si sono riuniti e hanno iniziato il taglio rituale delle reti. A quel punto la polizia ha reagito prima con gli idranti d'acqua ad alta pressione e poi con il lancio di lacrimogeni. Hanno cominciato un alzo a 45°, poi ad alzo zero".

Avete notizie di feriti?

"C'è una persona gravemente ferita agli occhi dopo essere stata colpita da un lacrimogeno e poi diversi contusi. I manifestanti non hanno arretrato e si sono registrate cariche e contromarche".

E da voi com'è la situazione?

"Sull'autostrada è tutto pacifico: si suona, si balla e fino a poco tempo fa c'erano molte famiglie con bambini".

E adesso cosa farete?

"Aspettiamo che il gruppo di Giaglione si unisca a noi. Ci sarà un'assemblea e a quanto pare rimarremo per tutta la notte sull'autostrada. La "notte bianca" che doveva essere all'autoporto, la trascorreremo qua".

 

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