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21/06/2011

Yemen, 45.000 profughi in fuga da scontri tra esercito e milizie qaediste

Momento tragico per il sud del paese: cento militari morti in combattimenti contro Al Qaeda e migliaia di sfollati. Un funzionario annuncia l'imminente rientro del presidente Saleh

Durante i combattimenti per il controllo della città di Zinjibar, che ha visto contrapporsi in scontri a fuoco militari yemeniti e i miliziani filo-qaedisti di Ansar al-Sharia (Sostenitori della Sharia islamica), avrebbero perso la vitaun centinaio di militari mentre altri 260 sarebbero stati feriti.

Gran parte di Zinjibar, capitale della provincia di Abyan (nel sud del Paese), dal maggio scorso era già sotto il controllo di Al Qaeda, cellula attiva nella Penisola Arabica affiliata alla rete fondata da Osama bin Laden.
I combattimenti tra esercito e terroristi di matrice islamica che avvengono prevalentemente nel sud del Paese, hanno generato finora circa 45.000 sfollati: lo rende noto l'ufficio di coordinamento degli affari umanitari dell'Onu (Ocha), mentre l'Ong britannica Oxfam parla di «aggravamento della situazione umanitaria» yemenita.
«L'Ocha - dice da Ginevra la portavoce Elisabeth Byrs - è preoccupato per questa situazione di conflitto, soprattutto nel sud dello Yemen, nella provincia di Abyan».

Quest'ultima provincia avrebbe un numero di sfollati pari a 15.000 mila persone, ma anche le province di Aden e Lahj sono malmesse (15.000 e diecimila profughi rispettivamente).
Il responsabile nello Yemen di Oxfam, Aziz Athwari, ricorda come, già prima che scoppiasse il conflitto in tutta la sua violenza, sette milioni di yemeniti già soffrivano per malnutrizione.

Ora c'è il rischio che per le dispute politiche vengano trascurati i bisogni primari, soprattutto quello di cibo che nel Paese sta diventando sempre più raro e caro.

Intanto, il presidente yemenita Ali Abdullah Saleh dovrebbe rientrare venerdì a Sanàa dall'Arabia Saudita dove si trova per cure mediche. Lo ha confermato all'agenzia di stampa Xinhua un alto funzionario del partito del Congresso generale del popolo, al potere nello Yemen.

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