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Sanaa, infuria la battaglia fra governo e oppositori. Almeno 56 i morti
Sanaa (AsiaNews/Agenzie) Almeno 56 persone sono morte in Yemen nelle ultime 24 ore negli scontri fra gruppi leali al presidente Ali Abdullah Saleh, al potere da 33 anni, e i suoi oppositori. Le forze governative stanno continuando a bombardare con l’artiglieria un accampamento dell’opposizione nella capitale, secondo testimonianze locali. Le esplosioni sono risuonate tutta la notte a Sanaa, e almeno nove persone sono morte nelle ultime ore a causa dei proiettili, secondo fonti mediche. Si tratta degli scontri più sanguinosi avvenuti nel Paese da mesi. Gli oppositori hanno occupato diversi punti strategici della capitale, chiedendo le dimissioni del presidente. Ali Abdullah Saleh è da giugno in Arabia saudita, dove si è ricoverato d’urgenza e si sta ancora riprendendosi dalle ferite subite in un attentato esplosivo nella moschea del palazzo presidenziale il 3 giugno 2011. (06/06/2011 Senza Saleh gli yemeniti esultano. In dubbio il suo ritorno). Ryadh, insieme con le altre cinque monarchie del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) ha proposto nell'aprile scorso un piano di transizione per l'uscita di scena di Saleh dopo 33 anni di potere. Da ieri sono a Sanaa l'inviato dell'Onu, Jamal bin Omar, e Abdul Latif al-Zayani, segretario generale del Ccg, con l'apparente missione di favorire la firma del piano da parte del vice residente Abd Rabbo Mansour Hadi, che regge provvisoriamente il potere. A Sanaa testimoni affermano che cecchini filo-governativi hanno aperto il fuoco contro i dimostranti; il governo nega e attribuisce la responsabilità degli scontri a elementi di Al Qaeda. Le forze governative sono impegnate in combattimenti su larga scala con unità dell’esercito che si sono unite agli oppositori, e che si sono impadronite do una base delle guardie repubblicane, fedeli a Saleh. Si profila una battaglia di ampia portata, fra i governativi, gli oppositori e le forze tribali loro alleate.
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