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07/07/2011

Egitto, un milione di persone attese domani in piazza Tahrir
Sarà il “Venerdì dell'epurazione e del castigo”.

Un milione di persone sono attese domani, venerdì 8 luglio, in piazza Tahrir, al Cairo, per manifestare contro la lentezza con cui il Consiglio Supremo delle Forze Armate sta portando avanti le riforme e i processi contro gli esponenti dell'ex regime di Hosni Mubarak, dimessosi l'11 febbraio scorso. Alla protesta, lanciata simbolicamente come "Venerdì dell'epurazione e del castigo", prenderanno parte anche i Fratelli musulmani, che in un primo momento avevano dichiarato che non sarebbero scesi in piazza.

"La rivoluzione continua" e "il ministro degli Interni non è cambiato" sono alcuni degli slogan già apparsi su degli striscioni in piazza Tahrir. Dalla presenza di una ventina di tende allestite, si può prevedere che alcuni manifestanti si stiano preparando allo sciopero ad oltranza.

La rabbia dei manifestanti è stata alimentata da una sentenza di un tribunale che, mercoledì scorso, ha assolto tre ex ministri egiziani che erano stati rinviati a giudizio con l'accusa di malversazione. Sono Anas al-Faqi, ex ministro dell'Informazione, Yusuf Butros Ghali per le Finanze e Ahmed al-Mughrabi, che era al capo del dicastero dell'Edificazione pubblica.

Inji Hamdi, portavoce del movimento 6 Aprile, ha dichiarato all'agenzia di stampa Dpa: "Negli ultimi cinque mesi, diversi ex funzionari governativi sono stati assolti come se non ci fosse stata alcuna rivoluzione e come se nessuno fosse stato ucciso". Sono state 846 le persone che hanno perso la vita, e oltre 6mila quelle ferite, nell'ambito delle mobilitazioni culminate con le dimissioni di Mubarak.

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