|
||
http://english.aljazeera.net
Last Modified: 17 May 2011 23:19 Uccisi a dozzine in una cittadina di confine tra Syria e Libano Un avvocato per i diritti umani ha informato Al Jazeera che le forze di ficurezza siriane hanno ucciso almeno 27 civili nell’intento di soffocare le proteste per la democrazia in un attacco durato tre giorni, nella città di confine di Tel Kelakh. Razan Zaitouna ha detto questa mattina che ci sono 27 nomi confermati. Così come un numero imprecisato di corpi sono stati trasportati all’Ospedale di Tel Kelakh e non mostrati alle famiglie. Tel Kelakh si trova a pochi kilometri dal confine settentrionale del Libano con la Syria. Ad Aleppo, la seconda città della Syria, un attivista dei diritti umani ha riferito che martedi, gli agenti della sicurezza hanno disperso violentemente studenti universitari che protestavano contro il presidente Bashar al Assad. Mustafa Osso ha riferito all’associate press che gli studenti sono stati attaccati e feriti con i manganelli durante la protesta di martedì. Egli ha aggiunto che molti degli studenti sono stati chiusi nei loro dormitori e bastonati selvaggiamente. L’Università di Aleppo ha visto diverse manifestazioni antiregime nelle ultime settimane. Attivisti per i diritti umani affermano che negli ultimi due mesi di proteste contro Assad sono stati uccisi almeno 700 civili. Attivisti informano che martedì carri armati siriani si sono mossi verso l’interno della città meridionale di Hauran Plain, dopo averla assediata per tre settimane. Le città meridionali di Inkhil e Jassem sono rimaste assediate, mentre gli arresti di massa continuano nella cittadina di Hauran Plain e in altre regioni della Syria. I soldati con armi automatiche e mezzi blindati sono entrati nella cittadina di Nawa, abitata da circa 80.000 persone e posta a 60 km a nord di Deraa. Il governatore di quella provincia ha annunciato che le forze di sicurezza hanno i nomi di 180 ricercati abitanti in Nawa, ma i compagni affermano che gli arresti sono arbitrari. In Deraa, i carri armati sono rimasti nelle strade mentre la città vecchia veniva bombardata il mese scorso, i residenti hanno scoperto fosse comuni di cui le autorità negano l’esistenza. Nel frattempo gli attivisti syriani sulle pagine di facebook (The Syrian Revolution 2011) chiamano per mercoledì allo sciopero generale di protesta contro la repressione del regime.
|
||