Khaled Abu Falgha, direttore del principale ospedale di Misurata, ha dichiarato che da quando è iniziato l'assedio, quasi due mesi fa, e soprattutto da quando nell'ultima roccaforte dei ribelli in Tripolitania sono entrati in scena cecchini e pezzi di artiglieria pesante delle forze governative, si sono registrati circa mille morti, "l'80 per cento dei quali erano civili", e tremila feriti. Secondo il medico, nel corso dell'ultima settimana è aumentato il numero di coloro che presentavano lesioni dovute alle bombe a grappolo, che il regime nega categoricamente di impiegare, ma di cui Abu Falgha ha esibito schegge estratte dai corpi dei pazienti. Al contempo si è registrato un repentino incremento nei ricoveri per ferite da arma da fuoco alla testa o al collo, i bersagli preferiti dei tiratori scelti. Il direttore dell'ospedale di Misurata anche anche spiegato che la struttura dispone di una sessantina di posti-letto, tutti ormai occupati: alle persone in condizioni meno gravi sono pertanto prestate solo le prime cure, e poi sono rimandate a casa per mancanza di spazio.


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18/04/2011

Emergency: 'Fermare il massacro e garantire le cure alle vittime di Misurata'

Dal 10 aprile 2011 i medici e gli infermieri di Emergency sono l'unico team internazionale che opera a Misurata, la città che da quasi due mesi è sotto assedio e dove si registra il più alto numero di feriti della guerra libica.

Da una settimana stiamo assistendo a un crescente massacro di civili per l'intensificarsi dei combattimenti sempre più vicini alla zona in cui si trova l'ospedale Hikmat, presso il quale lavoriamo. La situazione è di estremo pericolo anche per il nostro personale sanitario che rischia di non potere più essere in grado di assistere i feriti.

Nella sola giornata del 16 aprile oltre 70 feriti sono arrivati in ospedale, colpiti dalle bombe o dai proiettili dei cecchini appostati nelle vicinanze. Quindici persone sono arrivate già morte al pronto soccorso, tra questi 6 bambini colpiti alla testa da fucili di precisione.

Emergency ricorda che la "protezione dei civili e delle zone densamente popolate" è stata indicata come priorità nella Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU n.1973 del 17 marzo 2011. Ciononostante, ancora oggi nella città di Misurata non esiste alcuna forma di protezione per la popolazione.

Emergency ribadisce il proprio ruolo neutrale e puramente umanitario nel conflitto in corso, e conferma la propria disponibilità, ove necessario, a inviare team chirurgici per la cura dei feriti anche nelle zone sotto controllo governativo, come già comunicato in forma ufficiale alle autorità libiche dall'inizio del conflitto.

Emergency chiede pertanto con urgenza a tutte le parti coinvolte nel conflitto di negoziare un immediato cessate il fuoco, di rispettare la neutralità e l'inviolabilità degli ospedali e di aprire un corridoio umanitario a Misurata per garantire la possibilità di curare i civili in modo tempestivo e in condizioni di sicurezza.

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