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Zeina Khodr reports live from Tripoli (video) Miscellanea del 21-22 agosto La «Rivoluzione Verde» è finita. I ribelli affermano di essere arrivati nel centro di Tripoli. Al Jazira: i pretoriani del Rais si sono arresi. Catturati Saif Al Gheddafi e Saadi figli del colonnello. Si arrende la Guardia presidenziale. Il capo del Consiglio Nazionale Transitorio degli insorti di Bengasi, Mustafa Abdel Jalil, si dice pronto ad ordinare la fine dei combattimenti a Tripoli e nel resto della Libia se Gheddafi accetterà di lasciare il potere e il Paese.
Ma la caduta di Gheddafi avrà l’effetto sperato per la Libia e per il Mondo Arabo ? Con il più longevo dei tiranni scomparirà anche il lugubre nazionalismo che ha invocato i diritti negandoli ferocemente? E’ certamente questo l’auspicio di gran parte di coloro che sono insorti e di gran parte di quelli che hanno seguito con simpatia la storia delle numerose insurrezioni arabe di questo 2011, prossime al loro terzo successo. Purtroppo però il cammino delle libertà non è mai privo di ostacoli e se non si consolidano istituzioni e ceti medi l’abbattimento dei despoti rischia di rimanere fine a se stesso, visto che qualcuno riesce sempre a imporne uno nuovo, con il quale seguitare a fare affari e frustrare i desideri di libertà e dignità dei popoli.
Nella mattinata del 22 agosto si sono intensificati i combattimenti attorno alla residenza del colonnello a Tripoli. Sulla sorte di Gheddafi però continuano a rincorrersi voci: chi lo dà in fuga verso l'Algeria, chi ancora nel suo bunker, chi pronto ad arrendersi per salvare la pelle. Il Consiglio nazionale transitorio (Cnt) degli insorti vede infatti solo due possibilità: la fuga o la resa, e in tal caso, ha assicurato il presidente Mustafa Abdel Jalil, «sarà trattato come un prigioniero di guerra, secondo il diritto internazionale».
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