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21/01/2011

Giordania, 5 mila persone in piazza per protestare contro il governo

Il corteo ha richiesto le dimissioni del premier Rifai. Per tacitare il malcontento il governo promette 211 milioni di euro

In Giordania, sulla scia delle rivolte in Tunisia, più di 5 mila persone hanno affollato le strade della capitale e di altre città del Paese per manifestare contro la povertà e chiedere le dimissioni del primo ministro Samir Rifai.

Urlando "pane e libertà" e al grido di "via Rifai! Il popolo giordano non si piega", il corteo è partito dalla moschea di Al-Hussein, ad Amman, per raggiungere l'ufficio del Comune. La protesta è stata pianificata dalla componente locale dei Fratelli musulmani e dal loro braccio politico, il Fronte di Azione Islamica (Iaf). Il segretario generale dell'Iaf, Hamzeh Mansur, durante la manifestazione, ha ribadito che il popolo ha bisogno "di vere riforme politiche e socio-economiche".

Secondo le forze di sicurezza, 4 mila cittadini si sono riversati nelle strade di Amman, mentre 1.400 sono scese in piazza nella regione settentrionale del paese, a Zarqa e Irbid. Intanto, il premier giordano è corso ai ripari, annunciando un piano di 211 milioni di euro per aumentare gli stipendi. Ma l'opposiozione islamica ha definito questi interventi non sufficientemente adeguati per debellare la povertà che dilania il paese. Secondo il sindacalista Maisarah Malas, "queste misure sono studiate per narcotizzare la gente, niente di piu'. Abbiamo bisogno di riforme complete".

I dati rilasciati dal governo parlano di un tasso di disoccupazione pari al 14 per cento, che contrasta inevitabilmente con altre stime, secondo cui ammonterebbe al 30 per cento.

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