http://www.ilmondodiannibale.it Yemen, altro tiranno che non molla Divulgato il programma rivoluzionario del “Consiglio nazionale delle forze della rivoluzione”(in seguito CNFR) yemenita, nel quale si fa appello alla ai Giovani ad intensificare l’azione di protesta e la disobbedienza civile nei quartieri, nelle vie e nei punti vitali del paese per costringere il presidente Ali Saleh a lasciare e risparmiare agli Yemeniti i bagni di sangue . Di fronte a questo annuncio le forze militari di Sanaa hanno allertato i soldati e presidiato con veicoli blindati le strade e i siti vitali, bloccando alcune strade attorno alle piazze controllate dai Giovani manifestanti. Negli ultimi scontri si sono registrate sette vittime tra i manifestanti; altri tre attivisti sono stati colpiti nella regione di Hijja da una bomba fatta esplodere in piazza della Libertà. L’annuncio della decisione del “CNFR” ha provocato lo stato di agitazione nelle file del regime; centinaia di miliziani di vari tribù si sono radunati nella capitale, nel quartiere dove si trova la casa dello sceicco Sadek Al Ahmar, leader della tribù degli Hashed . Il ministero dell’Interno lo ha accusato di promuovere lo scontro militare contro le forze dell’ordine mettendolo in guardia dal commettere atti di sabotaggio. Altre fonti parlano della preoccupazione del regime in caso di un attacco da parte di tutti le tribù schieratesi contro ll regime, i cui uomini si stanno dirigendo verso la capitale. Per impedirgli di arrivare in città sono stati istituiti numerosi posti blocco sulle principale arterie che conducono a Sana. Inoltre unità della Guardia Repubblicana sono state viste nei dintorni del Palazzo Presidenziale. Lo sceicco Al Ahamar respinge ogni accusa: “ assistiamo a una campagna di disinformazione che utilizza il resto del regime allo scopo di terrorizzare i cittadini”, ha detto, invitando i cittadini ad essere consapevoli che il regime vuole provocare la guerra, e li ha esortati ad “andare avanti verso il raggiungimento degli obiettivi della rivoluzione pacifica”, accusando l’esercito fedele al presidente di continuare a “violare l’accordo di tregua e prepararsi per una nuova aggressione”.
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