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il 18 mag 2011

Bahrain, dietro i nostri silenzi
Scritto da kiwan kiwan

Ci voleva Robert Fisk per scrivere (sul Guardian) : “In Bahrain, questa piccola isola,la monarchia sunnita della famiglia Al – Khalifa reprime la protesta della maggioranza sciita con  arresti di massa, anche dei medici (sciiti) e  condanne a morte, ricorrendo all’aiuto militare saudita oltre  che alla distruzione di decine di moschee degli sciiti. Davanti a tutto ciò c’è stato solo il più assoluto silenzio da parte della stampa e di tutta l’informazione americana , nonché  europea  , e il silenzio di Al Jazeera purtroppo non è diverso.
Questo silenzio non ha nulla a che fare con il Bahrain e la famiglia Al – Khalifa, ma con la   paura delle conseguenze negative sull’Arabia Saudita e il suo petrolio . Questo silenzio ha a che fare  con il non voler ammettere e  riconoscere che gli attacchi dell’11 settembre sono stati effetuati da sauditi, e che è l’Arabia Saudita a sostenere i talebani “.
Lo scrittore Justin Jnglr: aggiunge: ” il re del Bahrein accusa gli sciiti di  estremismo, ma se esaminiamo la situazione da vicino, troviamo che gli sciiti in Bahrain sono più laici del re e in generale dei sunniti . Un sondaggio di opinione in questo paese evidenzia  che soltanto un terzo degli sciiti sostiene  un sistema legislativo basato sulla legge islamica (ASHARIAA), il 63 per cento lo rifiuta . Questa percentuale cala al 50% tra i sunniti. Mentre i favorevoli salgono al 40 per cento: questo dato indica chiaramente  che gli sciiti in Bahrain non sono per uno stato religioso .Sono  di più gli sciiti che sostengono un regime liberale e  democratico  rispetto ai sunniti

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