È nato e morto a Sirte, a 69 anni, dopo 42 anni di potere sulla Libya.

http://it.peacereporter.net
20/10/2011

Ucciso dai miliziani del Cnt a Sirte, il rais è stato portato a Misurata
di Christian Elia

Quello che resta di quaranta anni di potere è un corpo, ferito, rigirato nella polvere. La morte di Gheddafi, dopo i dubbi delle prime ore, è confermata dal Consiglio Nazionale di Transizione (Cnt), l'autoproclamato organo di governo provvisorio degli insorti libici. La Nato, per ora, non conferma. E non offre la sua ricostruzione degli avvenimenti, cosa che non chiarisce se il raid decisivo per l'uccisione del Colonnello Gheddafi abbia visto o meno protagonisti i caccia bombardieri dell'Alleanza Atlantica.

Del giovane ufficiale di meno di trenta anni, affascinante e determinato, capace di guidare una rivoluzione e di affascinare il mondo con i suo socialismo eretico non restava - da tempo - più nulla. Il fantoccio eccentrico, sempre più smarrito tra i suoi continui cambi di rotta, capace di dichiarasi panafricanista ma di trattare i neri come animali da macello, non aveva più nulla in comune con l'uomo divenuto un'icona negli anni Sessanta.

Di sicuro il controllo di Sirte e Bani Walid chiude la fase ufficiale del conflitto, con i governi membri della Nato che si sono affrettati a dichiarare praticamente finita la missione internazionale.

Oggi inizia la nuova Libia? No, oggi potrebbe essere il giorno nel quale nasce la Libia, che fino a oggi non è mai esistita. Una colonia per secoli, dagli antichi romani ai turchi, fino alla conquista degli italiani. Un gruppo di tribù senza legami, uniti a forza sotto una bandiera. Poi la guerra e la monarchia fantoccio, rovesciata dal golpe di Gheddafi nel 1969. Ecco che per la prima volta il popolo che abita quella terra, senza una società civile (altro elemento di fondamentale differenza da Egitto e Tunisia) dovrà essere capace di gestire il proprio futuro.

top