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21.03.11

Libia
di Johan Galtung
Traduzione di Miky Lanza

Lontano dalla costa giapponese c’è una costa libica dove si mette nuovamente in scena la guerra israelo-anglo-francese all’ Egitto del 1956, senza l’attore chiave Israele, ma con l’attore principale USA, oltre ai sette membri del Consiglio di Sicurezza ONU. E gli USA che ripropongono nuovamente nel testo della risoluzione il Clausewitz di con ogni mezzo necessario. Meno cinque membri del Consiglio di Sicurezza che si sono astenuti: Brasile, Russia, India, Cina (BRIC) e Germania; i futuri vincitori?

Le potenze chiave occidentali hanno sbavato tutte per dare addosso a Gheddafi già da quando depose il re Idris nel settembre 1969, e notiamo che la sua vecchia bandiera – con il tricolore francese – è adesso a Benghazi. Vedremo presto chi sono coloro che sostengono le forze anti-Gheddafi. Hanno delle buone ragioni, ma chi vede in Libia solo una sollevazione contro una brutale dittatura è come quelli che pensano ai terremoti senza gli tsunami. L’utilizzo dell’ONU per la politica anglo-franco-americana, con o senza pretesti umanitari, non passerà certo alla storia. Sarebbe stato invece un evento storico l’istituzione di una zona di non-volo sul Bahrain, o ancor più su Gaza due anni fa. Ma l’ONU non fu fatta per quello; e oggi meno che mai.

Gli atti di omissione dell’Unione Africana e della Lega Araba sono grida che si levano al cielo. La Libia è un paese membro importante di entrambe. Avrebbero potuto offrire mediazione fin dall’inizio. Se respinta, avrebbero potuto autorizzare l’entrata – via terra, mare o cielo – di forze di interposizione (peacekeeping), non di truppe “per imporre la pace” (peace-enforcing). Invece hanno lasciato la partita a paesi sospetti ben collaudati e decadenti. Vergogna su di loro. Facciano meglio la prossima volta. Di occasioni ce ne saranno molte.

È stato respinto un cessate-il-fuoco (vogliono Gheddafi, non sua figlia, come nel 1986?) in un paese in subbuglio per le contraddizioni e un mondo arabo (salvo qualche elite) che si contorce di rabbia per un’ulteriore intervento occidentale, con la partecipazione del barboncino Norvegia – ora alla sua terza guerra contro un paese musulmano. “Missione compiuta” sarà una formula elusiva, come in Iraq e Afghanistan. Dieci anni di guerra in Libia, con innumerevoli uccisi? Temiamo di sì. Speriamo di no.

Ci si appella adesso ai BRIC + la Germania. Non basta l’astensione. Ponetevi sul versante della storia, che vuol dire: essere a fianco della liberazione araba dal dominio dell’Europa Occidentale, degli USA e di Israele, e da un’economia che causa sempre più ineguaglianza-miseria, e dall’autocrazia. I Cinque Astenuti hanno esperienza nel combattere tali patologie.

BRIC+G, A5: La palla è nel vostro campo. Giocatela bene.

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