(Giulietto Chiesa, dichiarazioni rilasciate per l’intervista apparsa l’11 agosto su “Cadoinpiedi“, ripresa da “Megachip“). http://www.libreidee.org
Siamo in guerra: la finanza criminale vuole annientarci Questo progetto di risanamento è una dichiarazione di guerra dei governi e del Governo europeo nei confronti dei popoli europei: questa è l’unica definizione possibile. Stanno pensando e progettando di far pagare alla gente europea, a tutti i popoli europei, in primo luogo ai greci, a noi, agli spagnoli, ai portoghesi, il disastro che la finanza mondiale ha compiuto. Non ci sono più dubbi in merito. La finanza mondiale ha letteralmente spolpato la ricchezza del pianeta a cominciare da quella americana, seguita naturalmente e fedelmente dalle posizioni assunte dalla Banca Centrale Europea, la quale ha, insieme alla Federal Reserve americana, praticamente salvato tutte le banche che erano andate in fallimento nel 2007/2008, indebitando tutti gli Stati oltre ogni limite. Quindi, sostanzialmente noi stiamo pagando il disastro creato da Wall Street e dalle banche di investimento mondiali, tra cui molte banche europee. E adesso pretenderebbero di imporci un programma di risanamento che significa letteralmente “spolpare” i redditi e il Welfare State, o quello che ne resta, delle popolazioni europee: questa è la vera spiegazione e non ci dovrebbero essere discussioni in merito. In realtà, i partiti e i governi che hanno autorizzato questo disastro, sono tutti corresponsabili: questo non è un programma di risanamento, questa è la guerra dei finanzieri, della finanza, contro le popolazioni. Si chiama così: questa è una dichiarazione di guerra della finanza europea e internazionale contro le popolazioni. La mia proposta è molto semplice, non accettare questo ricatto, perché chi deve pagare sono i responsabili. Ci hanno detto e ci hanno ripetuto fino alla nausea che il mercato ha delle leggi; se queste leggi valgono, loro devono pagare: perché, avendo fatto male i banchieri ed essendo andati in fallimento, devono rispondere. Non siamo noi che dobbiamo rispondere: prima di tutto perché non siamo noi cittadini che abbiamo compiuto queste scelte, perché non sapevamo nulla di quello che stavano facendo prima questione fondamentale. In secondo luogo, poiché nessuno era informato di ciò che è accaduto, loro hanno potuto fare quello che volevano, e adesso non possono chiedere a noi di pagare. Noi siamo stati tutti educati negli ultimi 30 anni a consumare e a dilapidare tutte le risorse perché ci hanno detto che bisognava consumare e indebitarsi; adesso ci accusano di esserci indebitati e di avere consumato? Ma se ogni giorno da ogni televisione ci viene ripetuto che dobbiamo continuare a oltranza a consumare, come possono chiedere a noi di essere responsabili del fatto che milioni di persone hanno consumato? Io sto parlando dell’Europa ma l’America è 10 volte peggio da questo punto di vista, l’America è costretta di fatto a essere ormai in bancarotta. Perché? Ma perché hanno consumato molto di più di quello che potevano consumare, è molto semplice. Quindi, tutta questa è una grande commedia, che viene recitata in parte da veri e propri farabutti che sono i grandi detentori della finanza mondiale. Veri e propri criminali, lo dico senza mezzi termini, a cominciare da Alan Greenspan, che dopo avere trascinato il mondo intero nel disastro ha detto in un’intervista al “New York Times” circa un anno fa: «Scusatemi, mi sono sbagliato». Se si è sbagliato una volta bisognerebbe dirgli di non parlare più, per favore, questa gente dovrebbe andare tutta in galera direttamente. Peraltro, i governi hanno consentito alle banche di emettere denaro, più di quello che avevano; le banche non hanno nessun obbligo di mantenere delle riserve adeguate, prestano soldi che non hanno e, su questi soldi che non hanno, chiedono l’interesse. E in questo modo le banche hanno moltiplicato e ingigantito, parlo delle grandi banche naturalmente, la massa monetaria, interamente falsa. Noi stiamo vivendo la crisi che loro hanno creato, letteralmente, minuto per minuto, negli ultimi 10 anni. Quindi la gente deve essere capace di rispondere e di reagire organizzandosi, rifiutando di pagare e quindi anche ricorrendo a tutte le forme di difesa della propria esistenza e del proprio territorio, come stanno facendo per esempio quelli che si difendono contro l’alta velocità in Val di Susa. Faccio questo esempio specifico che è esattamente la stessa cosa. E’ proprio questo che bisogna fare. Bisogna dirgli: voi siete una manica di irresponsabili, noi non accettiamo le vostre decisioni e difendiamo la nostra vita e il nostro territorio, il nostro cervello, le nostre vite, i nostri corpi, la nostra salute, l’educazione dei nostri figli, i nostri ospedali, le nostre città. Noi questo dobbiamo dire, tutti insieme, e questa è una proposta politica. Io sono certo che questo scontro sociale sta per esplodere, perché fino adesso noi non abbiamo ancora visto niente. Ho letto un editoriale di un certo Sensini, un economista, il quale addirittura dice: «Beh, bisogna abolire le pensioni di anzianità». Questa gente ci sta dichiarando guerra sul serio, stanno dichiarando che devono togliere le pensioni di anzianità a milioni di persone, il che vuol dire che praticamente un terzo della popolazione verrà gettata sul lastrico. Se arrivano a fare queste proposte, vuol dire che sono convinti di potercela fare: bisogna spiegargli che non ce la faranno. Io ritengo che quello che è successo e sta succedendo in Grecia è soltanto l’inizio. Quando la gente, a milioni, verrà posta di fronte a condizioni insostenibili, si ribellerà è evidente che si ribellerà. In che forma avverrà, non lo so; a Londra sta avvenendo nella forma di una jacquerie assolutamente senza obiettivo, perché sfortunatamente non ci sono forze politicamente capaci di guidare questo movimento, dal momento che tutte le forze politiche sinistra, destra e centro sono tutte implicate in questa operazione. Quindi, siccome non ci sono forze politiche che guidano in modo responsabile un movimento di protesta, sfortunatamente questa protesta sarà violenta. Io non propongo di fare proteste violente, ma temo fortemente che quando queste misure verranno messe in atto, ci saranno risposte violente: perché la gente, non essendo organizzata e diretta, reagirà in modo immediato e spontaneo. E quindi si andrà a degli scontri sociali di grandi proporzioni. La politica della Bce e dei governi centrali che sostengono quella linea sta incendiando l’Europa: le conseguenze sono interamente nelle loro mani e la loro responsabilità è in questo senso assoluta. L’opposizione italiana che chiede elezioni anticipate o un governo di responsabilità nazionale? Questa intanto non è un’opposizione, perché non fa opposizione a niente. In sostanza cosa dice? Dice che, se dovessero sostituire l’attuale governo, faranno esattamente le cose che gli sono state imposte dall’Unione Europea e da Francia e Germania: questo è quello che dicono. Quindi, se va al governo un’altra coalizione, farà esattamente le stesse cose che ha fatto questa; probabilmente le farà addirittura con maggiore spregiudicatezza, fidandosi del fatto che potranno dire di avere il “consenso” popolare. Non ho nessuna fiducia nell’opposizione e nelle loro proposte. Naturalmente non ho neanche nessuna fiducia nei confronti di questo governo. La mia proposta è: via tutti questi cialtroni dalla direzione politica del Paese: ci vuole un gruppo di saggi al quale venga affidato il compito di gestire il rapporto con la popolazione italiana, di gestire il patto sociale che si regge sulla Costituzione, rifiutando innanzitutto le modifiche costituzionali che ci vengono imposte da questa Europa che è l’Europa dei banchieri. La soluzione politica in questo contesto, con queste forze non c’è, quindi bisogna trovare un’altra coalizione, un’altra forza politica che sia espressione della volontà popolare. E non mi si venga a dire che l’opposizione che dovesse andare al governo al posto di Berlusconi rappresenta questa forza popolare, perché non la rappresenta.
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