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http://www.aljazeera.com
15 Dec 2011 05:19

Villaggio cinese assediato dopo le proteste

Lo stallo tra paesani e polizia continua nel sud della Cina, dove la polizia ha assediato il villaggio di Wukan nel tentativo di sedare una rivolta, riferisce un testimone sul posto.

I paesani hanno preso il controllo della cittadina dopo aver messo in atto proteste contro la vendita di terreni da parte del governo e la morte del loro leader, la settimana scorsa, mentre era agli arresti presso la stazione di polizia.

Le autorità, in segno di rappresaglia, hanno impedito il rifornimento di cibo al villaggio di 20.000 abitanti nella provincia di Guangdong.

Un giornalista ha riferito ad Al Jazeera che mercoledì scorso è stato il quarto giorno di assedio, nessun segno di resa da parte dei paesani.

La polizia ha tentato di riprendersi il villaggio domenica con un migliaio di poliziotti armati che sparavano lacrimogeni e cannoni ad acqua sugli abitanti, ci ha riferito Michael Moore del quotidiano Britannico Daily Telegraph.

- Gli abitanti hanno resistito e la polizia si è ritirata per formare un cordone intorno alla cittadina, impedendo l’entrata di cibo e acqua, in attesa della resa per fame degli abitanti. -

I locali hanno riferito a Moore che hanno circa dieci giorni di autonomia alimentare ma non intendono rinunciare a resistere.

Le tensioni sono iniziate a settembre quando centinaia di abitanti hanno ingaggiato una protesta per una disputa di terreno, fracassando edifici, ribaltando automobili e scontrandosi con la polizia.

I residenti protestavano che il terreno agricolo era stato venduto da ufficiali locali a sviluppatori per costruire fabbriche, senza il loro consenso.

Domenica scorsa, Xue Jinbo, un uomo accusato di aver partecipato nelle proteste di settembre, è morto mentre era agli arresti presso la Polizia locale, creando nuove tensioni presso i residenti che sospettano sia stato ucciso a bastonate.

La stampa cinese riporta che Xue e morto per arresto cardiaco.

Il porto di Wukan è stato chiuso e gli abitanti denunciano di essere stati impediti all’uscita per pescare.

Qiu Yankun testimonia che, - perfino i bambini che di solito vanno a scuola nella città vicina sono rimasti a casa perche l’autobus della scuola non è stato autorizzato ad entrare nel villaggio. -

Un video amatoriale postato lunedì scorso mostra centinaia di abitanti riuniti che manifestano cantando “abbasso gli ufficiali corrotti” e anche “dateci indietro la nostra terra”.

La disputa per i terreni è diventata la causa prima di decine di migliaia di proteste che attraversano la Cina ogni anno.

Intorno a Wukan e in buona parte del resto della provincia di Guangdong, i conflitti sono molto intensi perché l’area è fra le più ambite per lo sviluppo economico e i prezzi sono in crescita.


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15 Dec 2011 05:19

Chinese village besieged after protests

A standoff between villagers and police is continuing in southern China, where police have sealed off the village of Wukan in an attempt to quell an uprising, witnesses say.

Villagers have taken control of the town after staging protests over government land seizures and the death of a village leader in police custody last week.

In response, authorities have cut off food supplies to the village of about 20,000 people in Guangdong province. 

A journalist in the village told Al Jazeera that Wednesday was the fourth straight day of the siege, with no signs that the villagers would budge.

"Police tried to retake the village on Sunday with a thousand armed police firing teargas and water cannons at villagers," Malcolm Moore of the British Daily Telegraph newspaper said.

"But villagers stood firm and police fell back to form a cordon around the village, now basically choking off all supplies of food and water, waiting for the village to surrender.

"There are no police or government officials left in the village. All of them have been driven out by angry villagers."

Moore said he was told by locals that they had about 10 days of food supplies left and had no intention of giving up their resistance.

Violent protests

Tensions rose in September when protests by hundreds of villagers over a land dispute turned violent, with residents smashing buildings, overturning vehicles and clashing with police.

Residents complained that their farmland was sold by local officials to developers to build factories without their consent.

On Sunday, Xue Jinbo, a man accused of participating in the September land protest, died in police custody, further angering residents, who suspected he was beaten.

Chinese media reported that local police and provincial authorities said Xue died of cardiac failure.

The local seaport has been blocked, and residents said they were prevented from fishing.

Villager Qiu Yankun said even children who would normally have gone to school in a nearby town were staying at home because the school buses were not allowed to enter the village.

Amateur video posted online on Monday showed hundreds of villagers gathered for a protest, shouting "Down with corrupt officials" and "Give us back our land".

Land disputes have grown apace, becoming one of the leading causes of the tens of thousands of large-scale protests that hit China every year.

Around Wukan village and in much of the rest of Guangdong province, conflicts have been intense because the area is among China's most economically developed, pushing up land prices.

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