Gestione costruttiva dei conflitti, Parlamento Europeo, Alexander Langer, scarsità di risorse per gestire la riconciliazione. Queste alcune delle parole chiave emerse dallintroduzione del Prof. Alberto LAbate al workshop dello European Social Forum di Firenze sui Corpi Civilidi Pace, lo scorso 8 novembre 2002.
Il workshop, organizzato da Associazione per la Pace e Centro Studi Difesa Civile (CSDC), ha mirato, nelle parole del conduttore Alessandro Rossi, a rafforzare la rete di individui e organizzazioni che cercano di aumentare gli spazi per la gestione nonviolenta dei conflitti, in un circolo virtuoso che parta dalla ricerca passi per la formazione e si traduca nellintervento dal basso sia locale che internazionale arrivando a conseguire anche uno spazio istituzionale.
Dal dibattito sono emersi anche segni di speranza e alcune piste di un possibile lavoro e congiunto con i coordinamenti internazionali che intervengono in modo costruttivo allinterno dei conflitti:
1- lo European Network of Civil Peace Services, il coordinamento europeo dei servizi civili di pace, che mantiene vivo lo scambio tra le esperienze di intervento civile dal basso e della relativa formazione, e che mira a un progetto comune a Cipro il prossimo anno;
2- la European Platform for Conflict Prevention and Transformation, una grande piattaforma europea che raccoglie circa ducento organizzazioni e che mira, grazie a un forte peso accademico, anche a influenzare le politiche europee in materia;
3- la Nonviolent Peace Force, lanciata nel 1999 in occasione dellAppello Mondiale per la Pace (in cui centinaia di organizzazioni si sono date lobiettivo di rendere la guerra alla fine del XXI secolo uno strumento obsoleto) e che mira ad organizzare, indipendentemente dalla disponibilità di fondi pubblici un corpo di intervento civile nei conflitti; la nascita ufficiale a livello mondiale dellorganizzazione avverrà a fine mese in India e lItalia sarà rappresentata dal pof.Francesco Tullio (presidente onorario del CSDC), e da Maria Carla Biavati (rappresentante dei Berretti Bianchi).
Se a ciò aggiungiamo le battaglie nelle istituzioni europee per i Corpi Civili di Pace e per una coerente politica UE per la prevenzione dei conflitti armati (per la quale ora la Commissione ha istituito uffici propri) di vie da percorrere per un lavoro comune ce ne sono molte.
Unalternativa alla guerra è possibile! Ciascuno di noi può fare qualcosa
Roma 20/11/2002
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